Un risarcimento da 1,6 milioni di euro. È  il  danno che potrebbero avere le famiglie di Vallungana a Malo, che in questi anni hanno sopportato i disagi della costruzione della superstrada. Tre anni di stress e problemi di salute. La notizia è stata riportata stamani da Il Giornale di Vicenza, che segue  ” le cause civili promosse da 14 nuclei familiari, per un totale di una quarantina di persone, contro Superstrada Pedemontana Veneta spa e consorzio Sis”.

Si legge testualmente sul quotidiano: “Gli avvocati Giorgio Destro e Serena Pomaro hanno chiesto un ristoro pari a circa 40 mila euro a persona a fronte di disagi patiti dai loro assistiti a causa dei rumori e delle vibrazioni generati nell’area delle lavorazioni e delle polveri sollevate nell’aria nella zona.  Altre sette cause sono state invece rinviate a diverse date del 2023”.

Come si ricorderà,  i residenti si erano costituti in comitato denunciando il superamento dei limiti di legge in merito alle vibrazioni e ai rumori legati alle lavorazioni per la realizzazione dell’infrastruttura che alla conclusione dei lavori collegherà Montecchio Maggiore con Spresiano, nel trevigiano.  scoppio delle mine che venivano utilizzate per lo scavo della galleria, con impatto acustico, , disturbi fisici, e la presenza in atmosfera di polveri sottili e di metalli pesanti, questi ultimi riscontrati anche nel dna dei residenti. In più, gli abitanti della zona hanno sottolineato la presenza di grandi cumuli di detriti, senza protezioni, nell’area di cantiere. Alcuni dei residenti hanno documentato problemi di salute come tosse, bruciore oculare, insonnia, rinosinusite infiammatoria, stress post traumatico cronico.

Malo e Vallugana, quel pezzo di paradiso strappato in nome del ‘progresso’

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