“Mia figlia è stata uccisa da una mano esperta, non si sarebbe mai tolta la vita perché la vita lei la amava, come amava me, dimostrandomelo in ogni occasione”. Sono le parole pronunciate con convinzione dalla mamma di Anna Filomena Barretta, la commessa 42enne del Carrefour di Thiene, trovata cadavere nella tarda mattinata del 20 novembre scorso, nell’appartamento di via Aldo Moro a Marano Vicentino.

Secondo la nonna delle piccole rimaste orfane di madre, e che da giovedì mattina hanno il padre in carcere con l’accusa di omicidio, Angelo Lavarra sarebbe l’assassino di sua figlia.
Lo ha urlato perché l’ascoltasse tutta Italia, alla popolare trasmissione Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso. Anna Palmisano, in diretta con Canale 5 da Lecce, alla presenza del suo avvocato  De Mitri Aymone noto penalista, ha dichiarato che la figlia sarebbe stata uccisa dal consorte perché non avrebbe accettato la separazione.

Durante il programma il presunto delitto di Anna Filomena Barretta sarebbe stato descritto come il classico femminicidio.
Ma, al momento, sul movente non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dei carabinieri. Prima di fornire i dettagli investigativi, che li hanno portati ad eseguire il provvedimento d’urgenza di fermo di polizia giudiziaria per il reato di omicidio, attendono l’esito dell’interrogatorio di domani.

Sarà il gip Massimo Gerace ad interrogare la guardia giurata della Civis che, secondo l’accusa, avrebbe inscenato il suicidio della moglie. Ma che in realtà, secondo gli inquirenti, l’avrebbe uccisa con la propria pistola.
Secondo quanto trapela, ma si tratta di indiscrezioni, l’uomo avrebbe ucciso Anna in cucina, per poi trascinarne il corpo in camera da letto. In quella stanza, però, agli investigatori la scena della cassiera morta sul pavimento non sarebbe risultata compatibile con la ricostruzione dei fatti messa a verbale.

Sempre secondo indiscrezioni la pistola sarebbe stata impugnata da una distanza dal bersaglio, inconciliabile con la mano di un suicida. Anche la posizione della 9×21, finita sotto sequestro, non avrebbe convinto gli investigatori. Dopo il primo sopralluogo hanno richiesto l’intervento dei colleghi del Ris di Parma. L’esito dei riscontri scientifici avrebbe rafforzato il sospetto dell’omicidio, inducendoli a fermare il vigilante che si è sempre dichiarato innocente.

“Non ho mai creduto al suicidio di mia figlia – ha dichiarato a Pomeriggio Cinque la mamma di Anna Filomena, ricordando gli anni di gioventù della figlia, descritta come una ragazza felice e amante della famiglia  –  Quando ho appreso della sua morte ho subito pensato che l’avesse uccisa Angelo”.

Anna e Angelo erano in crisi da qualche mese, ma anche il particolare della loro separazione non era a conoscenza dei colleghi più intimi della guardia giurata. “Angelo è un uomo riservato, a noi colleghi non aveva mai detto nulla ed abbiamo appreso dai giornali del fatto che Anna avesse preso un’altra casa”.

Se da un lato c’è una suocera convinta della colpevolezza dell’uomo, senza nemmeno aspettare l’interrogatorio per la convalida dell’arresto, dall’altro ci sono i colleghi della guardia giurata a difenderlo a spada tratta. “Un uomo dedito a moglie ed alle sue due figlie, tutto casa, chiesa e lavoro. Non può avere ucciso la donna che amava. Era una coppia affiatata, non riusciamo pensare a lui come un omicida”.

La morte di Anna Filomena Barretta, che ha sconvolto Marano e tutto l’alto vicentino, ha avuto eco nazionale ad appena quattro giorni dalla giornata dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Paola Viero

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