È stato depositato oggi, martedì 29 gennaio, un dettagliato esposto relativo agli effetti collaterali relativi ai lavori della Pedemontana Veneta nella zona del territorio provinciale di Vicenza. A presentare il dettagliato fascicolo la Consigliera regionale Cristina Guarda, del Coordinamento Veneto 2020.
“Credo che la Regione su questa vicenda debba comportarsi più da istituzioni vicina ai cittadini. E invece si ha l’impressione che Luca Zaia sia una persona distratta ed ogni tanto occorra rinfrescargli la memoria circa il ruolo che deve avere di controllore. Se non controlla la Regione siamo sicuri che si muoverà la Procura della Repubblica di Vicenza dove abbiamo depositato una serie di documenti relativi alla Pedemontana Veneta, la strada a pedaggio più costosa della storia del Veneto, che purtroppo ha già visto durante la fase di realizzazione un operaio morto, un tunnel ed alcune canaline pensili crollare e delle voragini aprirsi nel terreno. Il tutto senza che il Governatore del Veneto venisse mai in Consiglio regionale a spiegare cosa diavolo stia succedendo”.
A dirlo la consigliera regionale del Coordinamento Veneto 2020 Cristina Guarda (Civica per il Veneto) che ha scoperchiato la settimana scorsa il velo di silenzi e frettolosi lavori con camion di ghiaia e ruspe attorno alla voragine di Cornedo Vicentino.
Documenti fotografici, video e documentali da cui emergono, secondo il dossier raccolto da Cristina Guarda, una serie di incongruenze che potrebbero far ipotizzare al magistrato che eventualmente aprirà l’inchiesta, una serie di presunte false affermazioni da parte di incaricati di pubblico servizio, omissioni ed abusi materiali che gettano una luce sinistra sull’intera opera, secondo la Consigliera Guarda.
Documenti fotografici, video e documentali da cui emergono, secondo il dossier raccolto da Cristina Guarda, una serie di incongruenze che potrebbero far ipotizzare al magistrato che eventualmente aprirà l’inchiesta, una serie di presunte false affermazioni da parte di incaricati di pubblico servizio, omissioni ed abusi materiali che gettano una luce sinistra sull’intera opera, secondo la Consigliera Guarda.
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