Con l’arrivo dell’autunno scattano anche a Schio le misure stagionali per contenere l’inquinamento atmosferico. Dal 1° ottobre 2025 al 30 aprile 2026, in linea con quanto previsto dall’Accordo di bacino padano (che coinvolge Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna), entrano in vigore una serie di limitazioni su traffico, riscaldamento e combustioni, per prevenire i picchi di smog che nei mesi freddi mettono a rischio la salute dei cittadini.

Il problema principale è rappresentato dalle polveri sottili (PM10): minuscole particelle che, quando superano certi livelli, possono provocare danni a polmoni, cuore e apparato circolatorio. La Pianura Padana, per conformazione geografica e condizioni meteorologiche, è una delle aree più esposte d’Europa.

Schio, negli ultimi 12 anni, ha registrato dati migliori della media regionale, restando quasi sempre entro i valori di legge (con l’eccezione del 2017). Ma la prevenzione resta fondamentale per impedire che la qualità dell’aria peggiori e, inoltre, tali misure si applicano a prescindere dalla reale situazione locale e diventano tanto più stringenti quanto più popoloso è il centro urbano considerato.

Per questo anche a Schio vengono applicati i divieti stabiliti nel Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera attraverso l’ordinanza sindacale 14 del 29/9/2025 che recepisce quanto disposto dalla delibera regionale DGR 377/2025.

Precisa l’assessore alle politiche ambientali Alessandro Maculan: “La decisione di ridurre i blocchi al traffico solo in ad alcune vie centrali anziché estenderla all’intero territorio comunale nasce da precise valutazioni: negli ultimi 12 anni, la centralina ARPAV ha registrato dati in miglioramento, con il rispetto costante dei limiti di legge (tranne nel 2017); inoltre, il limite annuale di 40 μg/m³ è sempre stato rispettato e la qualità dell’aria a Schio risulta complessivamente migliore rispetto ad altre aree urbane del Veneto. Nondimeno, un blocco esteso a tutto il territorio creerebbe forti disagi non solo agli scledensi ma a tutti coloro che, anche se residenti in comuni confinanti e quindi non soggetti a restrizioni, si troverebbero gravati dal blocco nell’accesso a Schio. Abbiamo scelto una misura equilibrata, che tutela la salute senza penalizzare in modo eccessivo i cittadini. Le limitazioni sono concentrate nel centro storico, dove il traffico e la densità abitativa rendono più urgente l’attenzione all’aria che respiriamo».

Dove e quando scattano i divieti

Il blocco riguarda via Capitano Sella, piazza Rossi, vicolo della Giasara, via Cavour, via Carducci, piazza IV Novembre, via Battaglione Val Leogra e via Gorzonedal lunedì al venerdì, ore 8.30–18.30, esclusi i festivi.

  • Livello verde (nessuna allerta):stop a benzina e diesel Euro 0–1, diesel fino a Euro 4, moto e ciclomotori Euro 0 e non catalizzati.
  • Livello arancio (allerta dopo 4 giorni di superamento):si fermano anche benzina Euro 2 e diesel Euro 5, più moto Euro 1.
  • Livello rosso (dopo 10 giorni consecutivi di superamenti):divieti estesi anche a macchine agricole e operatrici sotto lo Stage III, su tutto il territorio comunale.

Sono previste numerose esenzioni, tra cui: mezzi pubblici, scuolabus, forze dell’ordine, veicoli per disabili, taxi, NCC, car-pooling con almeno 3 persone a bordo e auto storiche certificate.

 

Riscaldamento e stufe

  • Temperature massime: 19°C in case, scuole, uffici e negozi, 17°C in capannoni e laboratori, con riduzione a 18°C in caso di allerta.
  • Vietato l’uso di stufe e camini a legna sotto le 3 stelle (verde) o 4 stelle (allerta).
  • Obbligo di usare pellet certificato A1.

 

Altre misure ambientali

  • Divieto di bruciare residui vegetali, organizzare falò e fuochi d’artificio
  • Divieto di tenere acceso il motore durante la sosta o per più di un minuto al semaforo.
  • Obbligo per negozi e pubblici esercizi di tenere chiuse le porte per evitare sprechi di calore.

 

«Il nostro territorio ha dati incoraggianti rispetto ad altre zone del Veneto – afferma il sindaco di Schio, Cristina Marigo – ma è importante non abbassare la guardia. Le misure che adottiamo da ottobre a primavera non vogliono essere punitive, bensì preventive: servono a proteggere la salute di tutti, soprattutto dei più fragili. Abbiamo scelto di concentrare i blocchi solo su alcune vie centrali, per ridurre al minimo i disagi, mantenendo però un chiaro segnale di attenzione. È un equilibrio tra tutela della salute e necessità quotidiane».

 

Informazioni pratiche

I livelli di allerta sono comunicati da ARPAV tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì).

  • Verde = nessuna allerta;
  • Arancio = primo livello di allerta (dopo 4 giorni consecutivi di superamenti del limite di PM10);
  • Rosso = secondo livello di allerta (dopo 10 giorni di superamenti).

 

Il bollettino è consultabile sul sito ARPAV e su quello del Comune di Schio.

 

Chi non rispetta le disposizioni rischia sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada e dalle norme ambientali.

 

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