Non si placano le polemiche intorno ai tradizionali fuochi d’artificio per la festa di San Pietro, patrono della città. A sollevare dubbi e critiche sull’opportunità di utilizzare ancora questo tipo di spettacoli pirotecnici è il Circolo Legambiente Schio Valleogra, che nei giorni scorsi ha diffuso una nota per esprimere la propria delusione rispetto all’evento appena trascorso.
L’associazione ambientalista ha riconosciuto come, rispetto agli anni passati, la durata dei fuochi sia stata effettivamente ridotta, come promesso dall’amministrazione comunale dopo un confronto avuto lo scorso maggio. Tuttavia, secondo Legambiente, il livello di impatto acustico è rimasto elevato e i pochi fuochi “silenziosi” sono stati sovrastati da quelli tradizionali.
“Il risultato – si legge nella nota diramata agli organi di stampa – è stato il solito corollario di voli all’impazzata degli uccelli adulti, disorientamento dei piccoli in pieno periodo di nidificazione e terrore diffuso tra gli animali domestici”. Una situazione che, secondo il Circolo, poteva e doveva essere gestita diversamente.
“Quella di San Pietro – aggiungono – poteva essere un’occasione per dare un segnale forte alla cittadinanza e anche ad altre città, scegliendo forme di spettacolo davvero sostenibili, nel pieno rispetto degli animali e dell’ambiente”. I botti, infatti, non sono più un’esclusiva di Capodanno: sempre più spesso vengono impiegati anche in feste private, con ricadute significative sul benessere di fauna selvatica e domestica.
Da qui il rinnovato appello all’amministrazione comunale perché si impegni concretamente nell’individuazione di soluzioni alternative, fino all’ipotesi – già prospettata dal Circolo – di rinunciare del tutto all’uso di fuochi d’artificio nelle manifestazioni future.
“Il nostro Circolo – conclude Paolo Bevilacqua, portavoce di Legambiente Schio Valleogra – resta come sempre disponibile a collaborare con il Comune per rendere la città più vivibile e ospitale per tutti, animali compresi”.
I.A.
