“Non sono stata io e ho usato il profilo normalmente,” è quello che ha dichiarato la scledense Donatella Caselin, vittima di hackeraggio del suo profilo, a sua insaputa. A suo nome sono infatti partiti, nel corso degli ultimi mesi, diversi post spalmati in alcune pagine locali e non. Ultima notizia fake partita dal suo profilo il ritrovamento di un neonato tra i rifiuti a Schio. Peccato che lei non ha mai inviato questi post e che la notizia sia falsa. Una notizia che, oltretutto, gira da diverso tempo in rete, con la variante di avere sempre nuove vittime che ignorano questo meccanismo. Una situazione che si complica pensando al fatto che in questo momento, potrebbero aver hakerato il tuo o il mio profilo senza sapelo.

Una vicenda, qualla delle fake news, che non coinvolge solo le identità digitali ma anche le comunità locali, in un vortice di disinformazione che ha superato la barriera dello schermo per manifestarsi nella vita quotidiana. “Non ne sapevo nulla, non guardo mai le email. Non so se ho cliccato qualcosa che non avrei dovuto ma di sicuro non sono io a postare queste fake news e a commentare questi post.” ha risposto stupita Donatella quando ha visto quello che circolava in rete a suo nome.

Ma oltre all’azione di postare articoli falsi, che invogliano a cliccare siti dove possono essere presenti virus e che a volte, come nell’esempio della foto qui accanto, presentano finti loghi e intestazioni di testate giornalistiche autorevoli come ANSA.it, si trovano anche commenti, like e testi in questi post proprio della vittima come Donatella. Il malcapitato clicca la pagina perché incuriosito dal titolo o perché si fida del buon nome di Donatella, che magari conosce anche, e così si crea un circolo di informazioni che dall’online arrivano all’offline, tra chiacchiere da bar di amici che si raccontano cosa hanno letto su internet quel giorno. Senza contare che chi è entrato in quei siti potrebbe a sua volta diventare la prossima vittima che divulgherà a sua insaputa delle fake news.

Ne è la conferma il caso dell’ex Torrino a Thiene che l’estate scorsa è stato protagonista della stessa notizia falsa, il quale ha generato un vero e proprio allarme sociale. Si vociferava, infatti, di un blitz dei carabinieri, nell’edificio ormai abbandonato da anni, in risposta a segnalazioni di un neonato abbandonato all’interno della struttura. Questa notizia, completamente priva di fondamento, non solo ha agitato la comunità locale ma ha anche alimentato un circolo vizioso di paura e speculazioni, tutto basato su una falsità.

Il finto blitz al Torrino non è mai avvenuto, ma la notizia ha viaggiato velocemente, dal web alla vita reale attraverso il passaparola. La gente, fidandosi della fonte apparentemente affidabile, ha dato credito e diffuso ulteriormente la notizia, senza che vi fosse alcuna verifica da parte delle autorità o dei media tradizionali.

Laura San Brunone

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