Nonostante fosse nato come un simbolo di inclusione e aggregazione, il Parco di Magrè versa oggi in condizioni critiche. Dopo la denuncia del consigliere Alex Cioni siamo andati a vedere di persona, dopo aver partecipato alla tanto attesa inaugurazione del polmone verde di Schio. Basta fare ingresso per capire che si tratta di una realtà ben diversa da quella raccontata in alcuni recenti articoli. Giostre danneggiate e molte disastrate, le fontanelle inutilizzabili: gli attacchi sono rotti e chi prova a bere si ritrova a farsi la doccia. Tre le plafoniere rubate e sostituite dal Comune.
“La situazione è nota al Comune , che ha ricevuto diverse segnalazioni tramite Cityweb, ma finora non si è visto alcun intervento concreto – racconta un anziano seduto su una panchina con il giornale in mano – . Siamo stanchi di chiamare i vigili che non arrivano mai, ci ignorano e qui non vengono mai a controllare”. Secondo la sindaca Cristina Marigo invece. con il Corsorzio Alto Vicentino c’è un percorso in atto, che serve proprio ad unire le forze delle istituzioni e delle forze dell’ordine per creare rispetto della res pubblica. I controlli da parte della Polizia Locale non sono mai stati interrotti, ma i residenti descrivono il parco come “terra di buletti”, che si ritrovano lì la sera e non certo a conversare.
Una presenza costante di vandali
Secondo il racconto degli abitanti della zona, il parco sarebbe frequentato spesso dagli stessi gruppi di giovani, che oltre a danneggiare le strutture, come accaduto nell’ottobre 2023, quando lo smalto è stato usato per imbrattare il muro del chiosco , hanno anche creato e fatto esplodere una piccola bomba carta, documentata con foto e segnalazioni. “Nonostante l’episodio sia stato denunciato ai vigili, nessuno sarebbe intervenuto”.
“Le forze dell’ordine, raccontano i residenti, effettuano controlli saltuari. Passano alle 19, raramente alle 21. Nei momenti più critici, dalle 22 in poi, non si vede più nessuno”.
Il sistema di videosorveglianza, che secondo il Comune sarebbe stato progettato “con metodo scientifico”, non sembra garantire sicurezza: “Una delle telecamere è rimasta fuori uso per mesi. E quando ho segnalato un atto vandalico, l’allora sindaco Valter Orsi mi ha mandato a casa un tecnico comunale a chiedermi chi fosse stato, invece di visionare direttamente le registrazioni”.
Preoccupa anche l’uso del parco da parte dei vandali come “rifugio” grazie alla vegetazione fitta. Prima si appartavano sotto il chiosco, poi si sono spostati più all’interno per non essere visti durante i controlli. Arriverebbero ad una quindicina, racconta Alex Cioni. “Dopo le numerose segnalazioni sono venuto a vedere di persona, sono stato all’interno del parco diverso tempo per osservare questi ragazzi che a volte ti rispondono anche male se provi a riprenderli. Siamo stati tutti giovani e di secchiate d’acqua in testa ne ho prese anche io – ironizza Cioni – , ma una cosa è divertirsi, altro è danneggiare il bene comune”.
Rumori notturni e corse con motorini modificati
Oltre ai danni materiali e al senso di insicurezza, i cittadini della zona devono fare i conti anche con il rumore: “Di notte – raccontano – corrono con i motorini, spesso modificati, lungo la via. Gare improvvisate a mezzanotte che disturbano la quiete pubblica. Anche su questo fronte, le ultime segnalazioni inviate al Comune, tra cui una datata 21 agosto, non hanno ricevuto alcuna risposta. Non è accettabile che i cittadini debbano subire in silenzio, senza essere ascoltati. Il Parco Inclusivo, da progetto virtuoso, rischia di diventare un simbolo del fallimento nella gestione degli spazi pubblici. I cittadini chiedono interventi seri, duraturi e una reale volontà di ascolto da parte delle istituzioni.
Allarga le braccia il sindaco Marigo quando fa l’esempio dell’installazione di una panchina: “Se la mettiamo per dare la possibilità ad un anziano di riposarsi all’aria aperta, poi subentra il problema di chi non ne rispetta il suo valore sociale. Occorre lavorare sul rispetto del bene comune”.
di redazione AltovicentinOnline
