Si dovevano concludere all’inizio del mese, ma a causa di alcuni imprevisti i lavori per la realizzazione del nuovo acquedotto di via Pasubio stanno richiedendo più tempo di quanto programmato. Il ritrovamento di alcuni reperti archeologici, infatti, ha fermato il cantiere in attesa del via libera della Soprintendenza. 
«Ci hanno comunicato che si tratta di manufatti ritenuti interessanti, ma di epoca relativamente recente – spiega il Sindaco Valter Orsi ricordando che via Pasubio si trova in un’area storica della città -, come da prassi è in corso l’iter per la valutazione da parte di un archeologo della Soprintendenza e i lavori per l’acquedotto potranno ripartire solamente quando riceveremo il nullaosta». 
Secondo le indicazioni di ViAcqua entro una ventina di giorni, dunque, si dovrebbe arrivare con il cantiere all’incrocio di via XX Settembre aprendo così la strada al traffico.
«Non possiamo negare che ci siano stati dei disagi per il ritrovamento dei reperti e anche per la presenza di nuovi sottoservizi come la linea di distribuzione del gas e la fibra ottica che hanno richiesto ulteriori attenzioni. All’altezza della strettoia, poi, è attivo anche un cantiere edile privato che per il momento non ci ha permesso di intervenire in quel tratto per non compromettere la sicurezza dell’impalcatura – continua Orsi -. Ci tengo a sottolineare, però, che si sta lavorando per la realizzazione di un nuovo acquedotto in sostituzione a quello precedente, che registrava perdite di 6mila metri cubi d’acqua all’anno. Considerate le criticità idriche che stiamo affrontando in questo periodo siamo di fronte a un intervento importante e necessario anche per contenere lo spreco di una risorsa preziosa come l’acqua di cui già subiamo la carenza». 
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