LAAOUAJ_Abdellah

Si è scagliato contro la vittima con inaudita violenza dandogli quattro coltellate di cui una all’addome e una alla testa. Una all’avambraccio e l’altra alla mano sinistra. Un mix di ferocia e alcol che stavano per costare la vita al marocchino Mustapha Grich, ricoverato all’ospedale di Santorso con una prognosi di 15 giorni. In manette, grazie all’indagine lampo dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Thiene, è finito Abdellah Laaouaj, 28 anni, arrestato in flagranza di reato nella serata di ieri, subito dopo il fatto di sangue che ha avuto come ‘teatro’ un appartamento della via Lampertico. Sconosciuto al momento, il motivo dell’aggressione, ma pare che vittima e feritore avessero già litigato pesantemente, diverse volte, in passato.

 

I fatti. Verso le 21, Grich è rincasato, trovandosi dinanzi alla furia del connazionale, che come se lo attendesse per un agguato premeditato, gli si è buttato addosso infliggendogli le coltellate che per fortuna non hanno toccato organi vitali. Sono stati dei connazionali a fermare la belva, che sembrava impazzita. Al punto da seguire Grich per la strada dove cercava riparo e protezione da quell’uomo che sembrava volesse la sua pelle a tutti i costi. Trasportato al pronto soccorso, è scattato l’allarme che ha raggiunto la centrale operativa dei carabinieri, che hanno subito ascoltato il racconto dei testimoni e della stessa vittima, scontrandosi contro un muro d’omertà nella caccia al feritore che, dopo l’agguato, aveva fatto perdere ogni traccia, fuggendo dal luogo del reato in bicicletta. Gli investigatori sono subito risaliti alla sua identità anche perchè il 28enne era già conosciuto per il curriculum penale nutrito di precedenti per reati di diverso tipo. Hanno provato a vedere se si trovava a casa a Zugliano, dove risulta ufficialmente residente.

Il tentativo è stato vano, ma i carabinieri non si sono persi d’animo e grazie ad un lavoro investigativo fatto ‘alla vecchia maniera’, all’interno della comunità marocchina thienese, sono andati a bussare alla porta della fidanzata del ricercato. E lo hanno trovato proprio lì, in quell’appartamento dove lo hanno ammanettato. Puzzava d’alcol il marocchino, che stamattina è stato accompagnato al carcere di Vicenza, dopo la convalida dell’arresto per lesioni personali aggravate.Le indagini proseguono da parte dei militari che stanno cercando di capire quale sia stato il motivo dell’aggressione, che sembrerebbe un regolamento di conti. La vittima è stata interrogata in ospedale anche stamattina. Le sue condizioni non sono affatto gravi, ma il giovane macrebino continua a dichiarare di non avere la minima idea del perchè quel connazionale si sia scagliato contro di lui con tutta quella ferocia.

N.B.

 

 

 

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