I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Vicenza, in collaborazione con i funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza, nel corso di un controllo di polizia economico-finanziaria nel settore della ristorazione, volto a riscontrare l’osservanza, nei confronti del personale occupato, delle norme di tutela di lavoro e di legislazione sociale – avviato a seguito di specifiche attività di analisi e incrocio di dati – hanno individuato 6 lavoratori impiegati “in nero”, poiché intenti a prestare la loro opera in assenza delle preventive comunicazioni obbligatorie di instaurazione del rapporto di lavoro, così irrogando sanzioni amministrative per migliaia di euro.
Questo è il bilancio di un controllo concluso nei scorsi giorni dai finanzieri della Tenenza di Thiene e dai funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza, eseguito nei confronti di un pub/birreria/pizzeria di  Thiene e che ha consentito di rilevare la presenza di 6 lavoratori impiegati “in nero”, su complessivi 19 dipendenti trovati intenti al lavoro. I militari delle Fiamme Gialle non hanno fornito il nome del locale pubblico.
Poiché al momento del primo accesso ispettivo è stata accertata la presenza di personale irregolare in misura superiore al 10% di quello presente sul posto, è stata effettuata, da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza, la sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008, successivamente revocata a seguito del pagamento della somma prevista e della regolarizzazione dei lavoratori, ciascuno con decorrenza dalla effettiva data di inizio del rapporto di lavoro, effettuati tempestivamente dal datore di lavoro sanzionato.
In definitiva, in relazione alle citate irregolarità accertate, sono state irrogate al legale rappresentante della società sanzioni amministrative pecuniarie fino ad un massimo di € 26.600,00, oltre ai recuperi previdenziali ed assicurativi.
L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dalla Guardia di Finanza volta ad individuare situazioni di irregolarità e sfruttamento di manodopera che, oltre a costituire una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità, rappresentano principalmente un danno in capo ai lavoratori stessi, ai quali, infatti, non vengono riconosciuti i basilari diritti previsti dalla legge.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia