A poche ore dalla due giorni di festa per il Centenario di Arturo Ferrarin e lo spettacolo mozzafiato delle Frecce Tricolori all’aeroperto, si fanno i bilanci di un evento che è andato ogni aspettativa. Soddisfatto il sindaco Giovanni Casarotto, che con la sua ormai nota frase ‘Thiene c’è’, ha ringraziato dai social tutti coloro i quali hanno partecipato. Ma ha voluto anche ringraziare gli organizzatori, che hanno lavorato per mesi e mesi.

Burocrazia, norma anti covid, ordine pubblico, viabilità e tanto altro hanno messo a dura prova l’assessore Giampi Michelusi, che domenica pomeriggio era letteralmente ‘distrutto dalla stanchezza’. Ma era anche soddisfatto perchè è andato tutto senza intoppi nè problemi. Il pubblico ha dimostrato di aver apprezzato una manifestazione, che era già stata preannunciata dal Comune, lo scorso anno. Lo si leggeva nei loro occhi. Le performance andate in scena all’aeroporto Ferrarin diretto da Giovanni Gasparotto hanno emozionato davvero tutti. Dai più grandi ai più piccoli. I volti dei bimbi raccontavano le sensazioni di un’esperienza che ogni figlio dovrebbe vivere. Tenerissimi quei dolcissimi ragazzini, vestiti da top gun per l’occasione, che seguivano gli scatti aerei di quei piloti, che sono diventati i loro beniamini. ‘Mettere in moto una macchina organizzativa del genere non è stato facile – ha spiegato Michelusi, eccellente ospite di una manifestazione che ha lasciato il segno proprio allo scadere del suo mandato – . Dietro un evento del genere c’è quello che un semplicve cittadino non può immaginare. Bisognava stare attenti alle distanze, perimetrare scrupolosamente la cintura dell’aeroporto e fornire condizioni di piena sicurezza ai piloti. Le giornate per fortuna, sono state delle migliori ed il cielo era favorevole ai voli più spericolati. Sono stanco, certo che lo sono, non so da quante notti non dormo – ha concluso Michelusi – ma ne è valosa la pena. Abbiamo regalato ai visitatori del nostro aeroporto qualcosa di unico e sono veramente orgoglioso’.

Dopo l’intervista, l’assessore del Comune di Thiene ha voluto ringraziare le centinaia di volontari che fanno lavorato per due giorni per la sicurezza. ‘Senza di loro nulla è possibile e sono grata a tutti questi cittadini che mettono il loro impegno, il loro tempo e la loro professionalità nel volontariato, risorsa di cui il nostro territorio deve andare fiero. Un grazie alla Polizia Locale, alla Polizia di stato e all’Arma dei Carabinieri’.

Le polemiche sui parcheggi

In migliaia sono stati presenti a Thiene nel week end scorso e qualcuno ha polemizzato perchè non è riuscito a prenotare in tempo, nonostante i giornali abbiano abbondantemente preannunciato il programma delle due giornate, dando la possibilità di accaparrarsi il biglietto d’entrata. Ma si sa, la polemica, la critica e a volte la cattiveria gratuita sono alla portata dei tasti di facebook. Come per il  biglietto, che alla fine non era poi, così caro e costava meno di una pizza, se una famiglia decideva di andarea mangiarla. 40 euro per auto, ma su una stessa vettura potevano entrare anche 5 persone. Quindi, meno di un biglietto per il cinema e per una performance, che la maggior parte degli italiani ha solo visto in televisione.

Le bufale sui fumi che inquinano

Facebook tritatutto ha messo sotto accusa i nostri gioielli dell’Areonautica militare anche per via delle scie rilasciate dalle Frecce e dai velicoli acrobatici. Qualcosa di inesistente e che basta fare un google su internet per smentire. I fumi rilasciati nell’aria dagli aerei dell’aeronautica mentre si cimentano in adrenaliniche acrobazie non sono infatti inquinanti e autorevoli riviste specializzate nei temi ambientalisti da anni, spiegano il perchè.

‘Attualmente il fumo rilasciato dalla pattuglia tricolore viene lanciato per dispersione da un piccolo tubicino posizionato nello scarico posteriore degli aerei. È composto da olio di vaselina e una serie di pigmenti, a detta di diverse fonti, non inquinanti. In passato non era così : il nebbiogeno utilizzato negli anni 50 era infatti, composto da cloridrina solforosa e acido solforico, una combinazione utilizzato solo in alcune delle manovre più ardite. Il fumo però risultava, per il pubblico troppo vicino, irritante per gli occhi e per la respirazione. Ma stiamo parlando di 50 anni fa.

di Redazione AltovicentinOnline (foto Torresendi e Scortegagna)

 

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