Ancora la baby gang di Thiene in azione. In tre, due minorenni e un 18enne e tutti di seconda generazione, rapinano un trentenne. Una furia del gruppo che non si placa con l’atterrare l’uomo e sfilargli dei soldi dal portafoglio. Lo inseguono, lo accerchiano e lo trascinano in un angolo tra piazza Ferrarin e piazza Nova Thiene. Gli mettono le mani addosso. Dentro le tasche dei pantaloni per rubargli quello che ancora possono trovare: il cellulare. A liberare la vittima il provvidenziale intervento del gestore del bar vicino che, lanciando l’allarme, ha dato modo a 10 carabinieri del Norm di Thiene di rintracciare i tre ragazzi prima che tagliassero la corda, salendo su un autobus diretto ad Arsiero. Per loro, volti noti alle forze dell’ordine, sono scattate le denunce alla Procura della Repubblica minorile di Venezia e alla Procura berica.
I fatti
Via Gorizia di Thiene, le 17.30 del 20 agosto. Un giovedì pomeriggio come tanti. Tre adolescenti – tutti con ruolo attivo- si avvicinano ad un ciclista che, appena uscito dal vicino supermercato per fare delle compere, stava salendo sulla propria bicicletta ed è in quel momento, in pieno giorno e potenzialmente davanti agli occhi di tutti, che scatta la rapina: «Fuori i soldi e cellulare o ti riempiamo di botte». Sono queste, più o meno, le parole che i tre ragazzini di origine straniera, di cui uno appena diventato maggiorenne, avrebbero rivolto al cuoco 30enne del Bangladesh che lavora a Thiene, appena incontrato ed accerchiato ieri pomeriggio nella zona del supermercato A&O.
Fin da subito il bengalese ha intuito la gravità della situazione e, atterrito, ha cercato di salire in sella per scappare, ma è stato subito raggiunto da un calcio sferrato, sulla parte posteriore del velocipede, da uno della baby gang mentre gli altri due, per impedirgli la fuga, lo hanno bloccato fisicamente rubandogli una banconota da 50 euro contenuta nel portafoglio. A quel punto il malcapitato è riuscito a divincolarsi fuggendo verso Piazza Ferrarin per richiedere aiuto ma, giunto nei pressi della Chiesa Della Natività, è stato nuovamente inseguito e bloccato dai tre giovani i quali, lo accerchiavano nuovamente e lo trascinavano in un punto più nascosto della piazza, nei pressi del bar. In quel frangente, gli tastavano le tasche dei pantaloni alla ricerca del cellulare e di altri oggetti personali da rubargli ma, d’istinto la vittima riusciva a proteggersi impedendo ai ladroni di asportargli altro. A quel punto, fondamentali sono state le sue grida d’aiuto che hanno attirato l’attenzione di un barista nelle vicinanze che ha messo in fuga il terzetto di delinquenti. Il soccorso del testimone prestato alla vittima ha consentito di allertare immediatamente il 112 permettendo, alla centrale operativa, di attivare il dispositivo di pronto intervento previsto in questi casi che ha visto impiegati 10 militari del Nucleo Radiomobile, dell’Aliquota Operativa ed altre pattuglie delle stazioni limitrofe che, in una manciata di minuti, si sono riversati sul posto consentendo di cinturare l’area e fermare subito i tre responsabili nei pressi della stazione delle corriere già pronti a salire su un autobus diretto ad Arsiero. Grazie alla testimonianza puntuale e precisa del barista e della vittima, che ha riconosciuto i baby delinquenti, i militari sono riusciti a individuare il gruppetto identificando gli autori della rapina. Si tratterebbe di due 17enni e un 18enne, nati in Italia da genitori marocchini, tutti immigrati di seconda generazione residenti in località limitrofe, già noti ai militari operanti per i loro recenti trascorsi giudiziari che li aveva già visti coinvolti, verso la fine del 2018 e del 2019, come autori di altre piccole rapine ai danni di altrettanti coetanei e, per questo, erano stati denunciati alla Procura della Repubblica Minorile di Venezia
Un grave fatto che, purtroppo, mantiene viva l’attenzione su quanto questi gruppi di ragazzi, e anche ragazze spesso, tengano sotto scacco la città. Pur coi controlli serrati delle forze dell’ordine, con le varie denunce, tornano. Tornano colpendo e alzando di volta in volta il proprio livello di criminalità. Eleggendosi con arroganza a ‘padroni’ di tutto e tutti a Thiene, specie nell’area tra il Bosco e il retro di Villa Fabris, fino al teatro comunale.
Un episodio che riaccende i riflettori sulla sicurezza in quell’area di Thiene dove molte volte si sono verificati episodi di criminalità più o meno gravi ma, l’azione pronta di controllo del territorio da parte dei carabinieri della Compagnia di Thiene, ha assicurato ancora una volta un rilevante e positivo intervento nel corso dell’operazione contro la microcriminalità incrementando il livello di sicurezza percepita dai cittadini. Fortunatamente la vittima, seppur molto terrorizzata dall’accaduto, non ha riportato lesioni. Adesso la posizione dei giovani è al vaglio della Procura della Repubblica di Vicenza e della magistratura minorile di Venezia essendo coinvolti due minori.
Paola Viero