“Vanno fermati e allontanati da Thiene”.  A palare è Andrea Pettinà, il gestore del locale che nel pomeriggio di giovedì scorso ha salvato il cuoco trentenne dalla furia della baby gang. Tre ragazzi, due 17enni ed un maggiorenne di seconda generazione, membri di quel gruppo che da troppo tempo tiene sotto scacco la città.

Non nuovo a scene di questo genere, “ma questa volta hanno davvero passato il limite”, Andrea Pettinà titolare dell’enoteca Papillon si dichiara basito per quanto accaduto al bengalese che in città lavora come cuoco. “Si trovava ad una ventina di metri da me, strattonato dai tre ragazzi- spiega Pettinà- Subito non avevo compreso quanto stava accadendo a pochi passi dal municipio ma, quando mi hanno visto, si sono spaventanti. Ho urlato, ho chiamato la vittima che conosco e, in quel frangente, è riuscito a divincolarsi e a correre verso di me”. Attimi frenetici con l’intervento provvidenziale di Pettinà che ha evitato, probabilmente, il peggio. Un pestaggio, forse, o quanto di necessario da parte di questi criminali per farsi consegnare tutto quello che il 30enne aveva. Oltre ai 50 euro che gli avevano sfilato dal portafoglio a qualche decina di metri, di fronte al supermercato A&O, dopo averlo gettato a terra. Poi la fuga, la rincorsa del gruppo attraverso piazza Nova e la nuova aggressione in piazza Ferrarin.

“Adesso queste cose accadono in pieno giorno, a pochi passi dal municipio, nel centro della città- continua preoccupato Pettinà- Fortunatamente i carabinieri sono intervenuti subito: poco meno di 5 minuti dalla chiamata che ho fatto sono arrivate le pattuglie”. Dieci i militari dell’Arma del Radiomobile di Thiene che si sono precipitati sul posto per bloccare questi ragazzi che nutrono fin troppo una baby gang che da due mesi sta mettendo a dura prova la città, ma non solo. I tre ragazzi presi sono volti fin troppo conosciuti dalle forze dell’ordine cittadine, a partire dal 2017.

“I carabinieri sono stati velocissimi- continua Pettinà-nel giro di pochi minuti hanno battuto la zona beccandoli”. Bloccandoli qualche attimo prima che salissero su un autobus diretto ad Arsiero ma, e questo sta diventando una certezza, senza lasciare tracce. Volti, quelli di questi ragazzi, ormai fin troppo conosciuti anche dai thienesi. “Sul retro del mio locale, verso piazza Nova, stazionano quasi stabilmente: ad oggi ne ho viste di tutti i colori-Un plauso ai carabinieri per quanto fatto in questo caso ma ritengo necessario che adesso questi vadano fermati. Se non sono di Thiene che quanto meno venga loro impedito di potere ancora mettere in piede i città- conclude-Il loro delinquere deve essere stroncato: chi lavora e vive a Thiene non può avere sempre paura anche per causa loro. Deve essere trovato un sistema per bloccarli e farli ‘ripagare’ di tutta quella criminalità che seminano in città. Chi di dovere trovi un sistema, impegnandoli anche con dei lavori socialmente utili. Così non si può continuare: come gestore e come cittadino non vivo tranquillo”.

 Fdi: “la guardia deve rimanere alta”
Molte le reazioni dei cittadini sul social del nostro giornale in seguito all’episodio violento innescato dalla baby gang: su tutte preme la preoccupazione per il destino di una città bella come Thiene in mano a quelli che stanno dimostrando la stoffa di veri criminali. Anche dalla politica, già scesa in strada con delle ronde civiche, forte è la preoccupazione che l’escalation di questa baby gang non cessi: “Il nostro ringraziamento al cittadino che ha avuto il coraggio e la prontezza di mettere in fuga questi criminali e sollecitare l’intervento pronto ed efficace dei Carabinieri- commentando a caldo Vincenzo Forte e Christian Azzolin di Fratelli d’Italia Thiene- Altresì esprimiamo la nostra solidarietà alla malcapitata vittima di quella che è a tutti gli effetti una vera e propria associazione a delinquere. La guardia deve nondimeno restare alta. Vi è il rischio elevato che a questo episodio ne seguano altri ancora più gravi.

Dall’uso della violenza fisica a quello delle armi il passo può essere breve. Continuiamo perció a tenere i riflettori puntati e a vigilare. Riprendiamoci Thiene e togliamola dalle mani di questi criminali. Questo caso è la dimostrazione della bontà delle iniziative intraprese da qualche mese; l’esempio  di come qualunque cittadino, con poco può fare molto, per contribuire a sconfiggere questa piaga. Basta non avere paura ed essere presenti e attenti, dimostrando sensibilità e amore per la città e per chi ci vive e ci lavora onestamente”.

Paola Viero

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