“Ho sempre vissuto mio padre nelle banalità della vita quotidiana e pur considerandolo un grande uomo, oggi, sentendo le parole delle persone che gli volevano bene e vedendo la stima dimostrata per la sua improvvisa scomparsa, mi rendo maggiormente conto della sua straordinarietà”.

La voce di Filippo Busin, figlio secondogenito di Battista Busin, fondatore della BrPneumatici scomparso ieri sera a 81 anni, mentre era a cena con gli amici della Croce Rossa, trema. Ci prova a rimanere saldo, forte anche del suo curriculum politico da parlamentare che lo ha formato ad essere istituzionale, ma mentre parla del padre, prevale il cuore e l’emozione diventa contagiosa.

E mentre si parla, la testa si riempie di ricordi e si torna a sentire la bella e potente voce di Battista Busin, che in ogni occasione si metteva a cantare, intonatissimo e con una personalità travolgente.

“Quando vivi una persona non comune nel quotidiano, tu la vedi talmente da vicino, anche nella sua normalità, che non ti rendi sempre conto della caratura del personaggio e per farlo hai bisogno di vederlo da distante – ha commentato Filippo Busin – E’ quella distanza che oggi vivo attraverso le parole della gente, grazie alle tantissime testimonianze di affetto sincero e profondo. Mi riecheggiano tutte le attestazioni di stima, le parole belle sentite negli anni su di lui. Una volta una signora mi ha detto ‘ha gli occhi buoni, è una buona persona’. A casa non si è abituati a dare giudizi. Pochi giorni fa un ragazzo mi ha detto che mio papà è stato un riferimento per la sua vita. Se penso a mio padre riconosco una persona positiva, che trascinava con il suo entusiasmo. Aveva una grandissima componente morale, non dava importanza ai soldi, non accettava le ingiustizie. Era un combattente, ha sempre cercato di dare sensi e premi alla vita, non si rassegnava che non ci fosse punizione per i malvagi. Ha sempre visto la vita come guidata dalla provvidenza e che prima o poi presenta il conto e quando si scontrava con cose incomprensibili e ingiuste non si arrendeva, come invece a volte faccio io, ma si prendeva un attimo di pausa per riflettere e poi ricominciava a combattere. Un amico mi ha detto: se tuo papà fosse nato di religione protestante avrebbe fatto il prete, si sarebbe fatto il suo lavoro e la sua famiglia, ma la componente morale in lui è talmente forte che avrebbe avuto la necessità di fare anche il predicatore. E’ sempre stato più attento alle esigenze della comunità che alle sue – ha concluso il figlio Filippo – Non era il classico imprenditore affarista e spregiudicato, era generosissimo e non si stancava mai di fare del bene”.

Andrea Busin, il figlio primogenito, che dal padre ha raccolto in eredità la giovialità e il sorriso positivo sempre stampato sul viso, fatica a parlare e gli occhi rivelano un amore sincero per la figura paterna, solido e rispettoso. “Se n’è andato dove gli piaceva più stare, tra la gente, mangiando e scherzando – ha raccontato con la gola che trema – Io ho preso da lui l’ottimismo ma è difficile raggiungere il suo carisma. E’ sempre stato un uomo estremamente coraggioso, un po’ pazzo, ha rischiato tantissimo ma ci ha sempre creduto e alla fine ha realizzato tutto quello che voleva. Negli ultimi giorni aveva il cuore affaticato e più volte abbiamo cercato di farlo rimanere in casa invece di uscire a fare festa. Ma era più forte di lui. Non si tirava mai indietro, aveva più entusiasmo di noi. Ieri sera la mamma ha cercato di convincerlo a stare a casa, perché lo vedeva un po’ stanco, ma ha voluto uscire a tutti i costi per andare a cena con gli amici. E’ stata una perdita improvvisa – ha concluso il figlio Andrea – ma è andato via nel modo più adatto a lui, a tavola con amici”.

A Thiene è il sindaco Giovanni Casarotto ad esprimere il profondo dolore di tutti coloro che conoscevano ‘Battista, quello delle gomme’. “Sono rimasto sgomento quando ho saputo della scomparsa di Battista, non riuscivo a crederci. E’ una di quelle perdite particolarmente sentite, perché era un uomo meraviglioso, una bella persona. Un grande appassionato di sport e di musica, organizzava un sacco di concerti, era pieno di energie e sempre pronto ad aiutare gli altri. Sempre a disposizione con enti, parrocchie, associazioni, uno che si faceva volere bene veramente, grazie alla sua allegria, allo spirito sempre positivo. Attorno a sé creava sempre un grande clima di gioia e comunione tra le persone. Una delle prime cose che ho fatto da sindaco è stato dare il Premio Thiene a Battista Busin e alla sua BrP, per elogiare non solo il suo impegno professionale ed il ruolo importante nel mondo del lavoro locale e veneto, ma anche per valorizzare la sua grande dedizione nella partecipazione al mondo dello sport e del volontariato”.

Battista Busin lascia un immenso vuoto a Zanè, il suo paese dove ha creato la prima sede della BrP.

“La stima verso Battista Busin è immensa, non solo da parte mia, ma di tutta la comunità – ha commentato il sindaco Roberto Berti – Un uomo positivo in tutti i sensi, che si è fatto da solo, che ha dato lavoro a tantissime persone e che si è adoperato con impegno e generosità per la nostra comunità. Recentemente seguiva il bocciodromo e le corse in bicicletta. Perdiamo una grande persona, che ha creato e dato tanto prestigio a Zanè”.

Anna Bianchini

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