Non bastano i molteplici interventi che in queste settimane hanno tenuto impegnati gli uomini del Soccorso alpino e speleologico del Veneto: per garantire efficienza e preparazione di fronte a casistiche anche complesse è fondamentale una formazione continua.
E’ così che nel weekend scorso, una trentina di tecnici della delegazione vicentina, si è data appuntamento al Boale della Lorda, nel comprensorio del Pasubio per effettuare le esercitazioni periodiche.
Nel caso specifico, le operazioni prevedevano una ricerca simulata in caso di valanga, con focus sulle tecniche di sondaggio e di individuazione di persone sepolte.
Per tali manovre, i tecnici del CNSAS VENETO si sono avvalsi dell’ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga): sostanzialmente una ricetrasmittente di segnale (priva di funzioni vocali) a corto raggio, che funziona sulla frequenza di 457 kHz. Tale apparecchiatura è attivabile in modalità trasmissione e in modalità ricezione (o ricerca). Quando sia necessario ricercare uno o più travolti da una valanga, i soccorritori commutano il proprio apparato in modalità ricezione per localizzare il trasmettitore dei travolti. Lo strumento, insieme a pala e sonda, è obbligatorio anche in Veneto per chi fa fuoripista, sci alpinismo o un’escursione sulla neve.
di Redazione AltoVicentinOnline