È una donna di 59 anni residente a Magré di Schio la persona strappata a morte certa poco dopo la mezzanotte non distante dal ponte Tibetano Avis di Valli del Pasubio.

I primi a raggiungerla sono stati i Carabinieri allertati dal figlio che suo malgrado aveva trovato una lettera scritta di pugno dalla madre che non lasciava spazio alcuno a dubbi di sorta: chiara e terribilmente lucida l’intenzione di farla finita.

La 59enne era stata ‘fotografata’ l’ultima volta dai varchi elettronici posti agli ingressi di Valli del Pasubio ancora all’ora di pranzo: dopo aver parcheggiato a Malga Cornetto, la donna dopo un lungo vagabondare aveva forse desistito dal lanciarsi dalle corde metalliche di quel ponte meta di centinaia di escursionisti, preferendo scendere nella conca sottostante senza idonea attrezzatura attraverso un sentiero ripido dove infine sarebbe scivolata senza riuscire più a rialzarsi.

Gli uomini dell’Arma l’hanno quindi individuata nonostante condizioni meteorologiche ed ambientali assolutamente proibitive a causa di neve e ghiaccio, ferita e in grave stato di ipotermia: nulla potendo, hanno atteso l’arrivo del Soccorso Alpino e Speleologico il quale ha poi provveduto ad agevolare l’intervento dell’ elisoccorso abilitato al volo notturno alzatosi in volo da Trento.

La scledense è stata successivamente trasferita all’ospedale di Rovereto: le sue condizioni sono state giudicate molto critiche e bisognerà attendere le prossime ore per avere contezza dell’evoluzione clinica.

di Redazione AltoVicentinOnline

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