Potrebbe essere stata una emorragia interna, paragonabile ad un infarto intestinale a spegnere la vita di Giulio Cortiana, il piccolo di Valli del Pasubio, morto a 3 anni la notte del 30 luglio all’ospedale di Santorso dove era stato portato dai genitori per la seconda volta in poche ore.

“Infarto intestinale” sarebbe l’esito dell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Luigi Salvadori, riportata dai quotidiani Repubblica e Il Corriere della Sera. Un emorragia interna quindi, improvvisa e fatale, che ha causato al bambino forti dolori all’addome.

Tra le richieste, c’è anche da approfondire la causa della perdita di sangue, anche attraverso un esame tossicologico, che aiuterebbe a capire se Giulio possa aver ingerito qualcosa che poi gli è stata fatale.

Gli esiti sono attesi per le prossime settimane.

Erica e Luca non vogliono vendetta ma verità

Mentre la procura compie tutti i passi nella direzione della verità, anche il pediatra indagato, che è un 58enne professionista molto stimato, si è affidato ad un legale che lo tutelerà durante l’inchiesta. Troppo presto per sentenziare quanto deve essere giudicato dagli esperti. Ci vorranno mesi per capire cosa sia accaduto al piccolo Giulio e il pm Luigino Salvatori ha già disposto anche degli esami tossicologici perché quell’emorragia interna è una reazione molto rara a qualcosa di cui dovranno essere accertate le cause. Non può essere il popolo inferocito dei social a dare risposte e in questo contesto di indignazione, che ha portato qualcuno a straparlare e a emettere le solite sentenze senza nemmeno aver visto le cartelle cliniche, spicca il dolore composto di una coppia di genitori che pur soffrendo più di tutti sta dosando le parole. Erica e Luca, in questi giorni di dolore e incredulità, con un bimbo di soli 3 anni a cui hanno visto chiudere gli occhi senza essere preparati alla tragedia, sono un esempio a cui molti dovrebbero ispirarsi. Nelle interviste rilasciate in questi giorni ai giornali, hanno sempre chiesto verità e mai vendetta. Hanno chiesto giustizia affidandosi a chi è preparato per darla. Il contenuto di quanto hanno espresso in questi giorni è una chiara pretesa di verità affinchè quello che è accaduto al loro bambino non accada mai più. Tono di voce sempre adeguato, anche nei momenti della disperazione, hanno colpito il presidente del Comitato dei Sindaci della Ulss, che ha voluto scrivere pochissime parole, che ha fatto quasi fatica a mettere nero su bianco, data la delicatezza del caso.

Non è sfuggito invece il silenzio della regione Veneto, pronto a sfornare comunicati stampa sull’asino alpino e su un nuovo parco acquatico, senza mai esprimere cordoglio o promessa di far luce su quanto potrebbe non essere colpa dell’azienda sanitaria ma che in questa fase delle indagini, che potrebbero sfociare in una non responsabilità dei medici che hanno avuto in cura Giulio, sarebbe servita a rasserenare una comunità smarrita e attonita dinanzi ad una tragedia che ha come vittima un bimbo di soli 3 anni.

di Redazione Altovicentinonline

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