C’è un medico indagato nell’inchiesta aperta dalla Procura di Vicenza per la morte di Giulio Cortiana, di Valli del Pasubio, morto a soli 3 anni, dopo due passaggi dall’ospedale Altovicentino, dove quanto accaduto sa dell’incredibile. ‘Nessun esame, gli hanno prescritto solo acqua e zucchero. Solo al secondo ricovero si sono accorti che il bimbo era diabetico‘. La ricostruzione di quanto accaduto è racchiusa nei titoli dei giornali nazionali di oggi, che riportano quanto sarebbe accaduto al piccolo Giulio, che scoppiava di salute.   “Lunedì mattina stava bene”, racconta  mamma Erica al Corriere della Sera, “poi all’una ha cominciato ad accusare dolori alla pancia”. E di conseguenza la prima corsa in ospedale. Al pronto soccorso del nosocomio di Santorso , Giulio arriva molto debilitato. “Il medico lo ha visto pallido, ci ha detto che era disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero”. Giulio aveva la febbre e per questo gli era stata data della tachipirina. Nessun esame del sangue.

Giulio aveva il diabete e nessuno se ne è accorto?La Procura sta indagando su quel ritorno a casa e sulla seconda corsa in ospedale dei genitori, che ora vogliono la verità. Come la vogliono tutti gli abitanti di Valli del Pasubio e dell’Altovicentino, che sono sotto choc per l’assurda morte di quel bambino meraviglioso, che merita risposte dalla magistratura. Secondo quanto denunciato da mamma e papà di Giulio, al ritorno all’ospedale di Santorso sono stati fatti degli esami più approfonditi : ‘diabete’.

 Ma per Giulio ormai è tardi, il suo sangue è troppo denso e muore poco dopo. “Non sappiamo niente – ha detto il padre Luca  -. Una cosa possiamo dirla: avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme”. Parole caute da parte di un genitore che non accusa nessuno. Solo le indagini potranno stabilire la verità, è troppo presto per dare giudizi, data la delicatezza di un caso, sul quale è giusto che parlino gli esperti ed i magistrati, che hanno disposto il sequestro della cartella clinica e iscritto nel registro degli indagati un medico. Ma questo non è sinonimo di colpevolezza, è solo un atto dovuto da parte della Procura che deve svolgere i suoi accertamenti. Troppo presto per capire veramente cosa è successo a quel bambino pieno di vita, per il quale non bastano più le lacrime, tanto è il dolore dei familiari, dei suoi amici, di tutti coloro i quali lo conoscevano. Ma sta soffrendo anche chi non lo conosceva Giulio perchè nel 2019, non si può morire così nel ricco Nord Est d’Italia, dove la sanità è un modello di eccellenza, di cui da decenni si vanta la politica.

di Redazione AltovicentinOnline

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