Che fosse indagato per simulazione di reato lo avevamo scritto nei mesi scorsi, ma la svolta arriva con il sequestro da capogiro nei suoi confronti. Era il 2017 quando l’impresario di Lugo si è presentato ai carabinieri raccontando di aver trovato alcune ossa durante un sopralluogo in una porcilaia che aveva in uso e di averle successivamente sepolte per paura. Si riaprì così il caso delle mogli scomparse a Velo d’Astico.

I gravi fatti denunciati non avevano lasciato indifferente la Procura di Vicenza, che aveva fatto scattare un’articolata ed approfondita indagine forense, disponendo lo sbancamento ed il setacciamento centimetro per centimetro dell’intera area, affidandosi ad esperti dei laboratori di antropologia forense di titolate università, ed eseguendo analisi tecnico-specialistiche eseguite da consulenti tecnici specializzati.

Ma alla fine, l’unico reato che è stato scoperto è che era stata tutta una messinscena, e quindi toccherà adesso all’uomo ripagare le ingenti spese sostenute dalla Procura per le ricerche condotte dagli esperti.

Così il Pubblico Ministero, per garantire l’integrale risarcimento delle spese, ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale l’applicazione della misura cautelare del sequestro conservativo di tutti i beni dell’autore dello ‘scherzo’. È toccato ai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza mettere i sigilli ai beni dell’impresario vicentino per ben 140.000 euro, tanto era costato infatti la bugia, che potrebbe trascinarlo in un’aula di tribunale.

Al termine delle operazioni di sequestro sono stati sottoposti a blocco conservativo, fino al “saldo” del conto salato stabilito dal Tribunale di Vicenza, somme di denaro giacenti su conti correnti, due automobili, nonché fabbricati e terreni.

L’uomo aveva costretto la Procura di Vicenza a riaprire l’inchiesta sulla scomparsa delle mogli di Valerio Sperotto, morto da diversi anni, facendo scavare in quelle che erano le sue proprietà. Il testimone  aveva raccontato ai carabinieri di aver rinvenuto frammenti di ossa usurate dal tempo e, terrorizzato dal macabro rinvenimento, che le aveva sotterrate nuovamente. Quindi, preso dai rimorsi di coscienza, a distanza di molti mesi, avrebbe ‘vuotato il sacco’ con i carabinieri raccontando quello che gli era accaduto. Nei terreni di Sperotto, nella sua abitazione e nella porcilaia, arrivano i carabinieri del Ris di Parma. Si scavò per mesi e mesi, arrivarono consulenti di fama internazionale, ma nonostante fossero stati passati al setaccio quelle terre centimetro per centimetro, di Virginia Mihai, sparita del ’99 e di Ivette Zecchinato, scomparsa nel 1988, non fu mai trovato resto descritto dall’impresario.

Fabrizio Carta

 

 

 

 

 

Velo. Mogli scomparse, i Ris passano al setaccio la casa di Sperotto

 

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