Con l’emergenza coronavirus ricomincia l’impegno dei sindaci, ai quali, al di là delle decisioni prese dal governo e dalla Regione, spetta il compito di vigilare sulla condotta dei loro concittadini al fine di monitorare la buona condotta della popolazione per non diffondere la covid.

Anche durante la seconda tornata, a distinguersi è il sindaco di Zanè Roberto Berti, che si rivolge ai suoi concittadini con il garbo e la raccomandazione del padre di famiglia. Quello che poi fa sempre più breccia.

“A Zanè, negli ultimi giorni, sono stati riscontrati 7 nuovi casi, con un’età compresa tra i 31 e i 58 anni – scrive Berti sulla sua pagina Facebook – Da inizio pandemia ad oggi nel nostro paese ne sono stati accertati 27 in totale: 17 persone sono guarite mentre 3 purtroppo sono decedute. Attualmente, oltre alle 7 persone contagiate, nessuna delle quali ricoverata, altre 22 si trovano in isolamento domiciliare seguite dagli operatori sanitari, che stanno mettendo in atto i protocolli previsti”.

Berti rassicura tutti, perché la situazione a Zanè è ben diversa da quella di inizio pandemia e, per fortuna, nessun alunno risulta contagiato mettendo a rischio la famiglia e l’attività scolastica.

Non sono quindi i numeri ad indurre il primo cittadino di Zanè a scrivere un post, che invece vuole rivolgere agli abitanti di Zanè perché rispettino le norme basilari di prevenzione come mascherine all’aperto, distanza interpersonale e lavaggio frequente delle mani. L’ultimo pensiero lo rivolge ai giovani: “Non costa grande fatica e non dobbiamo considerare queste prescrizioni come un’imposizione che limita la nostra libertà, ma un modo per impedire, o almeno rallentare, il contagio. In modo particolare il mio appello è rivolto ai giovani che rischiano di essere inconsapevolmente veicolo di contagio verso familiari, genitori e nonni”.

di Redazione Altovicentinonline

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