Chi ha sperato in risposte concrete sulla sorte dei risparmi spazzati via con il crac più disastroso che il Veneto ricordi, è andato via deluso. Le soluzioni, secondo le star del Governo, che sono arrivate a Vicenza per affrontare i risparmiatori imbufaliti, sono in via di lavorazione, ma non si è capito in cosa consisteranno. Il Ministro Matteo Salvini ed il collega Luigi Di Maio, alla presenza di alcuni loro parlamentari, tra cui i nostrani Erik Pretto e Silvia Covolo e con il Governatore Luca Zaia hanno parlato per circa due ore ai rappresentanti delle principali associazioni, nate per tutelare l’esercito dei truffati della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, puntando l’indice ancora una volta contro chi materialmente avrebbe ingannato i soci e mettendo sotto accusa chi avrebbe dovuto vigilare e non l’ha fatto, consentendo che andasse in scena il più grosso raggiro che i veneti conoscano.

Al Centro Sportivo Palladio c’era anche il Ministro Erika Stefani , l’europarlamentare Mara Bizzotto, che si è scagliata contro l’Europa, ed il segretario regionale Da Re.

“Banca d’Italia e Consob andrebbero azzerati, altro che cambiare una-due persone, azzerati”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, durante l’assemblea degli ex soci di Popolare Vicenza. “Venendo qua – ha aggiunto – leggevo che c’è il governo che sta mettendo le mani su chi governa le banche. Stiamo facendo l’esatto contrario. Se noi siamo qua, se voi siete qua col conto corrente in rosso, è perché chi doveva controllare non ha controllato”, ha concluso.

“Noi abbiamo messo nella legge di bilancio i soldi a fine anno, siamo al 9 febbraio, questa è la settimana in cui si scrivono i decreti e si erogano i soldi”. Ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, a margine dell’assemblea degli ex soci di Banca popolare Vicenza.
“Sappiamo – ha aggiunto Di Maio – che ci sono resistenze dell’Unione europea: ce ne faremo una ragione. Questa gente ha diritto ai suoi soldi. Sono i loro, non sono di qualcun altro. Hanno ragione, è passato tanto tempo ma in otto mesi e mezzo abbiamo fatto quel che gli altri non avevano fatto per anni”.

“Siam qua da otto mesi, c’erano a bilancio 150 milioni, adesso c’è un miliardo e mezzo. Vedremo di far veloce”, ha concluso Salvini .

Ma le parole pronunciate dai due grintosi vicepremier non hanno convinto chi pensava di ascoltare parole più vicine ai soldi perduti.

Non sono mancate le polemiche da parte di chi non è riuscito ad entrare al Palazzetto e di chi ha giudicato, con la rabbia per aver perso tutto, l’ennesimo show da ‘campagna elettorale’ . ‘Parole vuote , colpa a chi c’era prima e frasi già sentite e risentite, vuote di significato e prive di concretezza – ha dichiarato una donna thienese che ha perso 150mila euro dopo aver comprato azione alla Banca Popolare di Vicenza — mi è sembrato di ascoltare i soliti politici che scaricano il barile sul passato e non sono in grado di fornirci risposte sul futuro’.

C’è anche chi ha dimostrato vicinanza ad una marea di padri, nonni, madri e giovani delusi da quanto accaduto e che ha cambiato la loro esistenza per sempre. ‘Almeno qualcuno ci ha ascoltati – ha detto F.B., di Schio, accompagnato dalla moglie – ho perso tutti i risparmi messi da parte per lasciare qualcosa ai miei due figli. E’ stato qualcosa che mi ha scioccato e grazie ai miei ragazzi, ho superato la fase più buia in cui mi sono sentito morire dentro. Non so se riavremo mai i nostri soldi, ma oggi almeno, qualcuno ci ha ascoltati, rispetto ad un passato in cui sembrava addirittura che non potessimo soffrire ad alta voce e ci hanno lasciati in silenzio. Vediamo cosa accade. Spero che questi nuovi ministri non ci deludano perchè abbiamo già patito abbastanza e non ce lo meritiamo’

“Di Maio e Salvini, atteggiamento da bulli e promesse pericolose: gli indennizzi ai risparmiatori sono a rischio”

“Una passerella muscolare inutile, anzi pericolosa. Di Maio e Salvini continuano a fare promesse da marinai ai risparmiatori fregandosene del monito dell’Ue, tanto alla fine il conto non lo pagheranno loro. Questi atteggiamenti da bulli tra il ‘tiriamo dritto’ e ‘addio letterine dall’Europa’ farebbero sorridere se non ci fosse di mezzo il dramma di migliaia persone”. È quanto dichiara Alessandra Moretti a proposito della visita dei due vicepremier oggi a Vicenza all’assemblea nazionale dell’associazione di  risparmiatori coinvolti dal crac della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dove hanno promesso l’imminente erogazione  dei soldi alle vittime.

“Ci sono delle procedure da rispettare, la loro propaganda mette seriamente a rischio gli indennizzi. Ricordo che ben prima dell’approvazione della legge di bilancio l’Unione europea aveva contestato le modalità stabilite dal Governo, sottolineando come non ci fossero i presupposti per un accoglimento della proposta. C’era tutto il tempo per arrivare a un accordo, scelta consigliata vista l’attesa di migliaia di persone truffate che chiedono giustizia, ma si è preferito l’ennesimo scontro, buono per alimentare la campagna elettorale. Almeno su un punto – ironizza Moretti – Salvini e Di Maio sono d’accordo. Sul crac delle Popolari insistono poi nello scaricare ogni responsabilità sugli organi di vigilanza, Bankitalia e Consob, minimizzando  o nascondendo quelle degli amministratori degli istituti coinvolti: capisco le ragioni della Lega, mi stupisce l’accodarsi dei Cinque Stelle. L’unica nota positiva, nonostante Di Maio la brandisca come una clava minacciosa, riguarda l’avvio dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta. A noi non fa alcuna paura, anzi: sarà, finalmente, l’occasione per alzare il velo sull’intreccio tra politica, imprenditoria e banche in Veneto”. 

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