Il fondo per il 2019 era di 3 milioni di euro, ma le richieste di finanziamento pervenute alla Regione Veneto da donne che vogliono fare impresa hanno superato i 9 milioni e la Regione Veneto, per il 2020 ha ripetuto il finanziamento.
Segno che le donne spingono sull’acceleratore e non si tirano indietro davanti alle sfide di un mondo che è ancora impregnato di maschilismo.
“Con questo provvedimento manteniamo la nostra attenzione verso il mondo femminile e all’imprenditoria che lo rappresenta – ha sottolinea Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo Economico – Il bando ha registrato un successo impensabile con 405 imprese che hanno presentato domanda per una richiesta di contributo superiore ai nove milioni. Le risorse a disposizione nella fase iniziale, 3 milioni 192.881 euro, avevano permesso di finanziare solo le prime 146 imprese su 197 domande istruite. Un vero peccato perché meritavano attenzione in molte di più. Le protagoniste erano dei veri simboli di quell’imprenditoria veneta, del saper fare e della creatività tipica del nostro tessuto sociale e produttivo”.
Quindi la Regione ha deciso di ripetere, per il 2020, l’esperienza e ha stanziato 4 milioni.
“Con il collegato alla legge di stabilità 2020 la Regione è riuscita a stanziare ulteriori 4 milioni di risorse. Questo consente alla Direzione Industria e Artigianato di scorrere l’elenco con le domande di partecipazione al bando rimanenti e procedere al finanziamento di quelle che erano rimaste escluse – ha concluso Marcato – Essere riusciti ad allargare questi contributi è un segnale importante con il quale la Regione intende rafforzare il tessuto imprenditoriale veneto e arricchire le sue potenzialità anche in momenti non facili. L’imprenditoriale femminile veneta con questa operazione sta dimostrando di saper cogliere le occasioni strategicamente importanti e utili a fare impresa, sfruttando un sostegno concreto e sostanzioso per le loro imprese”.
I dati in Italia
In Italia sono un milione e 340mila le imprese femminili e danno lavoro a circa 3 milioni di persone. Secondo i dati diffusi da Unioncamere e Infocamere, i settori trainanti sono l’istruzione ed il welfare privato, ma tra i settori prediletti dalle donne ci sono anche la sanità e l’assistenza sociale.
di Redazione Altovicentinonline