Quasi mezzo secolo di ricerca ed innovazione su un prodotto apparentemente semplice come l’etichetta hanno consentito alla Rifa Etichette di Schio di realizzare prodotti utili contro il Covid ma anche contro la contraffazione. L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, incontrando fondatore e titolari dell’azienda scledense (Rinaldo Fanchin e i figli Elisabetta, Alessio e Nicola), ha reso merito alla realtà imprenditoriale vicentina e ai suoi dipendenti, che nei mesi di lockdown hanno lavorato a ritmi serrati per il settore sanitario e farmaceutico per produrre etichette per i tamponi. Ma la Rifa Etichette ha sviluppato, anche grazie alle opportunità formative messe in campo dalla Regione del Veneto nell’ambito del Fondo Sociale Europeo, anche un innovativo sistema di etichettatura anticontraffazione. ”Una piaga – osserva l’assessore – che vale 60 miliardi di euro e 434.000 posti di lavoro in meno in Europa e 8,6 miliardi di euro e 53mila posti di lavoro per il solo Made in Italy”.
“La lotta alla contraffazione è un obiettivo primario per il mio assessorato – ha ribadito Donazzan – e deve essere affrontato con strumenti sempre più efficaci. L’amministratore delegato Alessio Fanchin ci ha dimostrato come la tecnologia sviluppata da Rifa negli anni possa essere un’arma semplice ed efficace contro la contraffazione, caratteristiche che hanno portato molte aziende leader nei loro campi ad affidarsi proprio all’azienda vicentina”..
“Penso ai settori più preziosi della moda e della meccanica, dove valore e sicurezza sono elementi distintivi della competitività del Made in italy – ha concluso l’assessore – Vanno preservati dalla concorrenza sleale e dalla contraffazione con ogni strategia utile o dispositivo”.