Il primo test della stagione invernale si apre con risultati positivi per gli albergatori veneti. L’occupazione media delle camere registra un aumento in tutti i principali comprensori turistici: dalle località termali alla montagna, passando per città d’arte e lago, fino ad arrivare alla costa, dove tuttavia le strutture aperte in questo periodo restano poche.
Lo rivela l’osservatorio di Federalberghi, che ha confrontato le prenotazioni del ponte dell’Immacolata con quelle dello stesso periodo dello scorso anno. La crescita è in parte dovuta al fatto che, nel 2024, l’8 dicembre cadeva di domenica.
A guidare la classifica dell’occupazione non è la montagna, bensì le terme, che raggiungono una media del 72% di camere prenotate e toccano un picco del 79% nella giornata di sabato. Le località montane registrano un tasso del 67%, con un picco del 78% sempre il sabato. Guardando invece all’incremento rispetto al 2024, sono montagna e città d’arte a segnare le crescite più rilevanti, rispettivamente +8% e +5%.
Un avvio incoraggiante per una stagione che si preannuncia da record, con previsioni di forte afflusso e fatturati in aumento, fino al tutto esaurito atteso in concomitanza con le Olimpiadi invernali.
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