L’azienda già ai vertici per la produzione vinicola, al quarto posto con 201 milioni di ricavi , dietro al numero uno Cantine Riunite e nome eccellente del Made in Italy, vuole spingere il pedale dell’acceleratore e rilanciarsi nel firmamento dell’economia mondiale con il contributo di nuovi soci.
La cantina Zonin vuole crescere sull’exoport ed i nuovi partner serviranno a questo scopo, che nulla ha a che fare con la vicenda giudiziaria, nella quale è sotto processo il patron Gianni Zonin, implicato nel clamoroso crac della Banca Popolare di Vicenza.
Uno scandalo che, secondo i dati dell’economia, non avrebbe influito sul business della grossa azienda di Gambellara, dal quale l’ex banchiere ‘odiato’ da mezzo Veneto nulla ha più a che fare.
La governance, come spiega dettagliatamente il Mattino di Padova, è esclusivamente in mano ai figli e anche il Corriere della Sera spiega oggi, che la ricerca di soci sarebbe una purissima operazione di mercato, finalizzata ad accrescere la presenza dei prodotti Zonin all’estero. Quindi dei valori aggiunti per rafforzare una realtà già fiorente e nessuna rivoluzione all’interno di un’azienda che nel 2016, ha chiuso con + 3,7, con 193,3 milioni di euro. Di queste cifre che la dicono tutta sulla solidità del gruppo vinicolo, l’86 per cento è stato conseguito all’estero, il 14% in Italia.
‘Pertanto, scrive il Mattino di Padova, dietro la ricerca di un nuovo partner, sia esso un Fondo o un investitore privato, c’è un progetto di espansione ulteriore’.
N.B.