di Federico Piazza

Numerosi Comuni dell’Alto Vicentino stanno preparandosi a costituire nel 2024 comunità energetiche rinnovabili (CER) basate su impianti fotovoltaici diffusi, a partire dagli edifici comunali, e aperte alla partecipazione di soggetti privati in qualità di produttori, auto consumatori e semplici consumatori.
In particolare, Marano Vicentino e Thiene hanno vinto nel 2023 un bando di Fondazione Cariverona con cui hanno finanziato l’iter preliminare di due distinte comunità di cui sono enti capofila. Entrambi i progetti associano altri Comuni il cui territorio ricade sotto le stesse cabine primarie della rete elettrica, requisito tecnico essenziale per il funzionamento di una comunità energetica. Ma anche Asiago e Santorso stanno studiando iniziative simili.
Cornice legislativa è il Decreto CER entrato in vigore a gennaio 2024. L’obiettivo è stimolare l’installazione in Italia nei prossimi anni di almeno 5 GW di potenza di fonti rinnovabili in comunità energetiche locali formate da enti pubblici, cittadini, piccole e medie imprese e soggetti no profit in grado di massimizzare la condivisione di corrente elettrica prodotta con impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici, biomasse e geotermia. Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin le ha definite
«ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese».
Entro il 23 febbraio saranno rese note le norme tecniche che dovrebbero fugare alcuni dubbi degli operatori. Sono previste tariffe incentivanti del gestore dei servizi elettrici GSE sull’energia condivisa virtualmente per vent’anni d
alla data di entrata in esercizio di ciascun impianto: tra 60 €/MWh e 120€/MWh, in funzione della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia, con un’ulteriore maggiorazione di 10 €/MWh per gli impianti fotovoltaici localizzati in Nord Italia. Con un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’ARERA, di circa 8 €/MWh. Mentre l’energia prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori e può essere valorizzata a condizioni di mercato richiedendo al GSE l’accesso al ritiro dedicato che sostituisce lo scambio sul posto. Inoltre, sono previsti contributi PNRR a fondo perduto a copertura del 40% dei costi degli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energie rinnovabili nei Comuni con meno di 5000 abitanti.
Nel frattempo, per chi sta pensando di avviare iter di progetti di comunità energetiche rinnovabili, la Regione Veneto ha aperto dal 1° al 29 febbraio 2024 un bando con una dotazione di un milione di euro di fondi FESR per contributi a fondo perduto utilizzabili a copertura di spese, fino a un massimo di 30mila euro, per analisi preliminari, costituzione e spese generali della CER.
I Comuni di Marano Vicentino e Thiene hanno già avviato l’iter preliminare nel 2023, ottenendo per ciascun progetto 60mila euro di fondi con il bando di Fondazione Cariverona.
«Le due comunità energetiche saranno costituite entro fine 2024», dichiara Filippo Fabris, assessore all’ambiente del Comune di Marano Vicentino. «Alla CER di cui siamo noi l’ente promotore si sono associati altri otto Comuni in cui territori rientrano in parte o in tutto sotto la stessa cabina primaria: Caltrano, Carrè, Chiuppano, Cogollo del Cengio, Piovene Rocchette, Santorso, Thiene, Zané. Stiamo ragionando sulla forma giuridica più adatta e da aprile inizieremo gli incontri pubblici con cittadini e categorie economiche per divulgare il progetto e coinvolgere gli interessati. La comunità potrà estendersi anche alla zona industriale scledense ad est dell’inceneritore che è sotto la stessa cabina primaria, anche se il Comune di Schio per ora non ha aderito, e quindi quando nei prossimi mesi pubblicheremo la manifestazione di interesse rivolta ai privati inviteremo anche le numerose aziende che si trovano in quell’area».
Gli obiettivi di potenza installata sono ambiziosi ed è in corso una mappatura delle superfici disponibili degli edifici comunali dove situare i pannelli fotovoltaici e dei consumi di tutti i contatori delle utenze comunali.
«Per legge il limite per singolo impianto in CER è di 1 MW – spiega Fabris – e bisogna fare massa critica perché la comunità energetica funzioni. Nel Comune di Marano abbiamo un milione di euro di progetto di fotovoltaico sulle palestre di proprietà del Comune e stiamo considerando impianti da 500 KW. Partner tecnico è Impianti Astico, che ha destinato intorno ai 75mila euro per la realizzazione di una quota parte degli impianti fotovoltaici sia per la nostra CER sia per quella di Thiene».

Anche il Comune di Santorso si sta ponendo come facilitatore nel processo di costituzione di una comunità energetica rinnovabile, offrendo un supporto informativo per i cittadini con lo Sportello Energia e organizzando incontri pubblici sul tema. «Abbiamo richiesto alcune analisi dei nostri edifici pubblici dice l’assessore all’ambiente Valeria Zaltron per capire la reale possibilità di far parte, come prosumer, di una o più CER. E stiamo partecipando ai tavoli di lavoro con altri enti locali per capire le possibilità che si affacciano. Per fine febbraio o inizio marzo organizzeremo un’ulteriore serata pubblica che verterà sugli aspetti giuridici e sociali delle CER».
Sull’Altopiano la comunità energetica rientra tra le iniziative del progetto “Asiago go Green”.
«Pensiamo di costituire nei prossimi mesi come ente promotore una CER con la forma semplice di associazione non riconosciuta», annuncia Monica Gios, assessore all’ambiente del Comune di Asiago. «Faremo una manifestazione d’interesse perché vorremmo mettere a disposizione gli impianti fotovoltaici sui tetti delle nostre scuole pubbliche e associare cittadini e aziende agricole e artigianali come produttori o consumatori o prosumer».
L’Associazione Buona Pratica, che gestisce lo Sportello Energia itinerante in diversi Comuni dell’Alto Vicentino, fa divulgazione alla cittadinanza con incontri in presenza e sul web sui temi delle tecnologie e dei comportamenti che comportano risparmi energetici e riduzioni delle emissioni di Co2.
«L’interesse dei cittadini per le CER c’è, va fatto crescere», osserva il presidente Claudio Dalla Vecchia. «A mio avviso la sostenibilità si trova su dimensioni ampie e integrando soggetti che hanno dinamiche di produzione e di consumi energetici molto variegate, e quindi molto integrabili. Quindi un mix di cittadini e di diversi tipi di aziende medio-piccole, oltre che gli enti pubblici promotori che sono essenziali per l’avvio. Oggi siamo agli albori di questi progetti, pertanto è difficile prospettare quello che avverrà. Probabilmente le migliori comunità energetiche avranno una pluralità di soggetti con dinamiche le più diverse possibili, perché così si massimizza l’energia condivisa. Mentre sul fronte dei costi in generale degli investimenti per gli impianti fotovoltaici, sicuramente da anni si assiste a una riduzione dei prezzi di mercato di queste tecnologie, che sono largamente importate dalla Cina. Effetto combinato sia delle performance di produttività energetica dei pannelli che sono nettamente migliorate negli ultimi anni sia delle forti economie di scala e dell’aggressività commerciale dei produttori cinesi».

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