Mentre i 119mila soci si disperavano e qualcuno tentava persino il suicidio, gli stipendi dei vertici della Banca Popolare di Vicenza aumentavano del 9%. La notizia è stata data ieri dall’Ansa e approfondita da Il Fatto Quotidiano, che sta affrontando il caso Bpvi giornalmente.
‘Nel corso dello scorso esercizio, emerge dal bilancio, la Bpvi ha pagato ai propri dirigenti strategici (consiglieri, sindaci e componenti della direzione generale) 16,7 milioni di euro a fronte degli 11 milioni corrisposti nel 2014 (+52%) – riporta il quotidiano, mentre l’inquiesta si allarga e ora viene contestata anche l’associazine a delinquere agli indagati della Procura di Vicenza – A spingere i compensi sono stati i 4,8 milioni di indennità corrisposte per fine del rapporto di lavoro, costi legati alle buonuscite riservate ai manager che hanno lasciato la banca, a partire dall’ex direttore generale Samuele Sorato. Anche al netto di queste voci, in ogni caso, i compensi per il vertice sono saliti da 10,65 a 11,62 milioni (+9,1%)’.
‘L’aumento di 1 milione di euro, spiegano però, fonti vicine alla banca, “è riconducibile a un patto di stabilità e non concorrenza siglato con il nuovo management” guidato dall’amministratore delegato Francesco Iorio e ha carattere “una tantum”.