“Il sistema educativo deve dialogare con la società ed il mondo del lavoro. Non possiamo avere oltre 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano. È indispensabile ed urgente costruire una costante sinergia tra mondo dell’istruzione scolastica, famiglie e mondo del lavoro, quindi con la società”. Con queste parole Andrea Luzi, Direttore Generale di Acli Service Vicenza srl, profondo conoscitore della materia, anche per la sua già pluriennale esperienza in qualità di responsabile della Presidenza nazionale ACLI aps al Welfare e Reti di impresa e Presidente Nazionale Caf Acli srl, è intervenuto ieri sera a Schio, in occasione dell’incontro Da una vita per il lavoro ad una vita oltre il lavoro. I cambiamenti in atto nella società vicentina”, svoltosi nell’ambito della rassegna “I nuovi volti del Lavoro”, promossa dalle ACLI di Vicenza aps e dal CIRCOLO ACLI DI SCHIO aps.

“Il problema di fondo – ha aggiunto il direttore Luzi – è che la scuola non pone al centro gli studenti, quindi un progetto educativo, ma la burocrazia. La scuola stessa diventa l’obiettivo che l’istituzione si pone. Ma non è tutto. L’altro aspetto da considerare, relativamente alla carenza di alcune professionalità, è dato dalla troppo modesta retribuzione. Basti pensare che in Veneto mancano 30mila figure stagionali, fondamentali per il turismo e non solo. Ed il reddito di cittadinanza ha scoperchiato questo problema, strettamente legato a retribuzioni inadeguate all’impegno prestato”.

Ed ancora, Luzi ha concluso: “Dobbiamo evitare la recessione dei talenti. Ai dipendenti non va data la sola gratificazione economica, ma anche quella di essere parte di un progetto condiviso con l’azienda per cui lavorano. Inoltre, occorre investire in tecnologia, migliorare la flessibilità del lavoro, le competenze e fornire occasioni di formazione continua”.

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