Sono 560 mila in Veneto i lavoratori che hanno più di 54 anni di età, ovvero il 25% del totale degli occupati. Un valore in linea con la media nazionale e tra i più alti in Europa, che negli ultimi vent’anni è quasi triplicato (erano 200 mila nel 2004). In tale periodo, il peso dei lavoratori tra gli over 54 è aumentato in particolare per la componente femminile. Tale dinamica è l’esito di diversi fattori, tra i quali le dinamiche demografiche, che stanno producendo un progressivo invecchiamento della popolazione e interventi normativi volti ad aumentare progressivamente l’età di pensionamento, oltre a fattori di natura sociale, economica e culturale.
A mettere in luce tali fenomeni è il quarto numero di “Opus”, il filone di approfondimento dell’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro dedicato al tema della demografia.
Negli ultimi anni la crescita dell’occupazione in Italia è stata trainata in larga parte dall’aumento di partecipazione al mercato del lavoro dei lavoratori più anziani. Diverse fonti statistiche concordano sulla crescente diffusione di un fenomeno noto come “unretirement”, termine inglese che indica il ritorno all’attività lavorativa da parte di persone già in pensione. Anche i dati amministrativi di fonte SILV (Sistema Informativo Lavoro Veneto) evidenziano come i lavoratori più anziani non solo restino attivi più a lungo, ma in misura crescente rimangano o rientrino nel mercato del lavoro veneto anche attraverso forme contrattuali più flessibili.
Nella fascia d’età 55-64 anni il tasso di occupazione è passato dal 26% del 2004 a quasi il 63% dell’ultimo anno, mentre tra i gli over 64 i livelli di partecipazione sono più contenuti ma comunque in crescita (dal 4,2% al 6,7%). La maggior parte dei lavoratori over 54 attivi in regione nel corso del 2024 ha un contratto di lavoro dipendente, principalmente nei comparti dei servizi alla persona legati all’assistenza e all’istruzione, ma una quota non trascurabile di over 64 (il 7%) ha un contratto in agricoltura, a conferma della presenza di un segmento di lavoratori maturi attivi anche in ambiti caratterizzati da stagionalità o flessibilità di impiego. Segnali di aumento si registrano anche nel manifatturiero, sostenuti da fabbisogni di competenze tecniche e da processi di sostituzione graduale del personale.
Nel mercato del lavoro regionale, alla crescita dei flussi di nuove assunzioni di lavoratori over 54 si affianca anche un aumento dei casi di perdita del lavoro e del numero di persone in età matura che si trovano a dover ricercare una nuova occupazione. Negli ultimi tre anni il 19% degli utenti presi in carico dai Centri per l’impiego del Veneto aveva un’età superiore ai 54 anni, sintomo di una presenza ormai strutturale dei lavoratori più maturi anche tra i beneficiari delle politiche attive per il lavoro.
Il 46% dei disoccupati trova un lavoro entro 12 mesi, segno di una forza lavoro anziana ancora attiva e reattiva, ma emergono importanti differenze in base all’età e al grado di istruzione. A ricollocarsi con maggiore facilità sono infatti i laureati e gli under 60, mentre al crescere dell’età le probabilità di reinserimento nel mercato del lavoro diminuiscono. Per una parte dei lavoratori anziani, l’uscita dall’occupazione non rappresenta più un passaggio definitivo verso la pensione, ma piuttosto una fase di transizione verso un nuovo impiego, spesso nella stessa azienda.
Il confine tra lavoro e pensione sembra dunque farsi sempre più labile, contribuendo a mantenere attivo un patrimonio di competenze ed esperienza che rappresenta una risorsa preziosa per il sistema produttivo regionale.
Il report “‘Anziani’ al lavoro: prima e dopo la pensione” è disponibile insieme a tutte le pubblicazioni della collana “Opus” nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro www.venetolavoro.it/opus.
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