Thun torni indietro e ricollochi i dipendenti in altre realtà commerciali. È la richiesta dei sindacati nazionali e territoriali durante la la prima riunione sulla decisione dell’azienda che, dopo l’Epifania, ha annunciato di voler “lasciare a casa 77 persone in tutti i 22 punti in Italia, oltre a non rinnovare 13 contratti a tempo determinato”. Interessato anche il negozio di Thiene, all’interno del centro commerciale Carrefour, dove lavorano tre dipendenti a tempo indeterminato e uno determinato. Thun vende prodotti per la casa, per la cucina ma anche gioielli, accessori, bomboniere, articoli per bambini e “come hanno fatto sapere i rappresentanti aziendali durante l’incontro- riferisce Francesco Coco della segreteria Femca-Cisl Venezia- la situazione dei 22 punti vendita non permetteva strade alternative. Dopo il Covid, è cambiato il modo di vendere, si è spostato più in internet con meno clienti nei negozi. Il marchio Thun e la reddittività sono in peggioramento e gli esercizi hanno una perdita operativa che supera il mezzo milione di euro. Anche la delicata situazione mondiale sta creando dei problemi per il trasporto merci e la società sta pensando a una diversa struttura commerciale. Inoltre, la Thun non prevede di applicare gli ammortizzatori sociali”. I sindacati vogliono limitare l’impatto dei licenziamenti per questo chiedono che “l’azienda rifletta sulla ricollocazione dei lavoratori. Visto che Thun parla di avere in organico delle alte professionalità, chiediamo di riflettere su come ricollocarlo”.
Crisi Thun, anche i dipendenti di Thiene a rischio
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