“Stupefacenti le dichiarazioni di Luigi Canale in merito alla sua gestione politico amministrativa, che si è sempre contraddistinta per supponenza non solo nei confronti della struttura e dei lavoratori ma soprattutto nei confronti della gestione della sicurezza urbana e locale”.

 

È con queste parole accalorate che Federico Martelletto, Responsabile provinciale Enti locali di Usb Pubblico impiego, sindacato protagonista della vertenza in corso al  Consorzio di Polizia locale Alto vicentino, ha accolto le dichiarazioni rilasciate ieri da Luigi Canale, l’ormai ex Presidente del Cda. “Ancora una volta ci tocca sentire”, rincara la dose il sindacalista, “che il Consorzio di polizia locale Alto vicentino, il più antico d’Italia, è sano perchè la situazione dei bilanci lo qualifica come tale, ma vengono tralasciate volutamente le gravi lacune e mancanze di un ente che fino a qualche tempo fa per la sua professionalità era il fiore all’occhiello degli enti di questo tipo sia a livello regionale che a livello nazionale”.

Martelletto punta il dito innanzitutto sul trattamento ingiusto che a suo avviso hanno dovuto subire i dipendenti, nonché sulla decadenza generale del Consorzio come ente: “Per ben 5 anni si è continuato a sacrificare l’aggiornamento e la formazione degli agenti per dare i risparmi conseguiti a consulenti privati e acquistare sistemi di gestione informatica rimasti ora inutilizzati. E’ stata interpretata al ribasso la contrattualistica nazionale per far posto ad un impianto gestionale ed operativo che mostra inesorabilmente i segni di una malattia che lo sta quasi per soffocare mortalmente. Si è distrutto un modo di operare sul territorio che invece di offrire servizi ai cittadini volti ad una moderna visione di polizia di prossimità ha riportato in auge un sistema di accanimento degno di una visione medioevale della cosa pubblica”.

La stoccata finale il Responsabile Usb la dà alla presunta smania da “caregaro” dell’ex Presidente del Cda: “L’importante per Canale era assicurarsi la poltrona onde diffondere capillarmente la sua immagine in una sorta di pubblicità che ha indubbiamente avuto i suoi buoni tornaconti visto che, come molti hanno osservato, lo stesso Ing. Canale è consulente per i piani di protezione civile e per parte delle opere pubbliche di quasi tutti i comuni partecipanti al Consorzio. Ci si augura”, rimbecca Martelletto, “che l’unica cosa che può fare il Presidente Canale non è togliersi i sassolini dalla scarpa ma uscire dalla scena amministrativa di una delle zone più progredite d’Europa. E’ evidente che tutta la sua recente foga nel dimostrare tramite stampa la bontà della sua azione duranti i 5 anni di presidenza del Cda del Consorzio ha come unico scopo il ricostruirsi una sorta di verginità atta a scovare uno strapuntino in qualche ente derivato delle pubbliche amministrazioni locali…”

“Siamo tuttavia certi”, conclude Martelletto, “che le nuove amministrazioni valuteranno positivamente il possibile congedo di un amministratore che non ha fatto brillare un’eccellenza dell’Alto vicentino e che rappresenta l’immagine tipica del politico “riciclato”, troppo innamorato di cariche, medagliette e poltroncine e sapranno assicurare nel futuro, anche in unione o cooperazione con altre strutture molto meglio gestite, una nuova linfa ad un settore così prezioso e strategico per i cittadini dei comuni consorziati e per i loro amministratori”.

M.B.

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