A fare la differenza sarà la competenza.
Con la perdita nel giro di una settimana, causa dimissioni, del direttore di Confcommercio Franco Benvegnù e dell’assessore al Commercio Alberto Samperi, spetta ora all’associazione commercianti e al sindaco Giovanni Casarotto trovare il leader giusto per il comparto maggiormente in crisi. Soprattutto, per quel settore che è da sempre distintivo di Thiene, storicamente punto di riferimento in Veneto per il commercio.
La ‘carta buona’ infatti si gioca nell’immediato in entrambi i casi e se da un lato Ascom dovrà identificare in seno all’associazione il ‘Mario Draghi’ de’ noantri, il primo cittadino dal canto suo dovrà trasferire la delega dell’ex assessore ad una figura preparata e competente, in grado di progettare un piano di rilancio accelerato per il commercio.
In entrambi i casi, quel che è fin troppo chiaro, è che sono finiti i tempi del ‘volemose bene’, degli ‘scappati di casa’ che siedono in una poltrona comoda. Se questo concetto, a livello nazionale, ci è stato reso palese con la necessità di affidare il governo ad un leader di primo piano, ci dobbiamo mettere in testa anche che, se a livello locale ci sono i problemi, è perché non ci sono le teste giuste a gestirli.
Ne consegue che, se Thiene non è più quella di una volta, se la ‘bomboniera’ ha perso attrattività e conta una sfilza di vetrine spente, non è solo per la conclamata crisi economica e per la pandemia da covid, ma è anche perché da tempo chi doveva agire tempestivamente, progettando il futuro, non ha saputo tracciare la linea.
E’ un incrocio, quello tra commercianti e amministrazione comunale, che a Thiene assume particolare importanza perché la cittadina, di fortissima vocazione commerciale, ha visto ruotare il suo sviluppo e la sua crescita proprio intorno alle botteghe e di pari passo, con l’abbassamento di troppe serrande, sta segnando il suo declino.
“Ogni luce spenta di un negozio è una luce spenta per l’intera città”. Sono le parole di Onorina Gasparotto, commerciante di Breganze e da sempre punto di riferimento per i suoi colleghi e per l’amministrazione comunale, che con una frase, all’apparenza semplice, inquadrò qualche tempo fa un problema destinato ad esplodere.
Saranno i prossimi incaricati a dover fare la differenza, a dover tracciare il percorso per un rilancio della città, che mai come ora si trova ad un bivio: recuperare attrattività e identità o diventare un paesino qualsiasi, semplice crocevia di strade e autostrade. Su tutto la consapevolezza che non sono solo i negozi del centro e delle periferie ad essere in crisi, ma anche i supermercati, che si trovano a dover competere a suon di prezzi con la nuova moda del momento: i discount. Un concetto, quello del discount, che non è mai piaciuto ai thienesi.
Il caso Benvegnù
Bocche cucite da parte dei soci Ascom, che si sono limitati ad un tam tam di whatsapp e telefonate carbonare esprimendo sconcerto per le dimissioni del direttore che sono state un fulmine a ciel sereno. Pare infatti che il presidente del mandamento di Thiene, pur essendone a conoscenza da circa un mese, abbia fatto di tutto fino all’ultimo momento per nascondere l’uscita di scena di Franco Benvegnù. Sarebbe stato un componente della giunta, nella serata di giovedì, a costringerlo ad affrontare l’argomento poco prima della prima dell’assemblea. Come se non fosse accaduto nulla, come se non si fosse reso conto che a dimettersi era il direttore in persona, che è stato irremovibile, ma che pare che nessuno abbia tentato concretamente di trattenere. E’ questo quello che ha lasciato di stucco gli associati, che n camera caritatis dichiarano che dopo le dimissioni di Benvegnù l’Ascom non ha ormai più ragione di esistere e non si capacitano della ripida discesa intrapresa da un’associazione che solo fino a qualche anno fa aveva un pesp rappresentativo molto pregnante. Silenzio da parte della giunta, che non ha inviato comunicati stampa e si è trincerata in un silenzio che la dice tutta sull’incapacità di affrontare certe situazioni. Chi non meritava tutto questo sono i commercianti dell’hinterland thienese, che mai come in questo momento hanno avuto bisogno di sostegno, anche emotivo, per affrontare la crisi che sta spingendo molti a mollare. C’è la consapevolezz di chi vuole la poltrona, non è disposto a dimettersi e vive facendo finta che tutto vada bene, del disastro in corso?