Colpo di scena nell’Ascom di Thiene: Franco Benvegnù si dimette.
La notizia è stata un fulmine a ciel sereno e la vicenda è destinata a lasciare strascichi dato che il direttore di Confcommercio era praticamente colui che teneva in piedi la ‘baracca’.
56 anni, dottore commercialista e revisore dei conti, Benvegnù lascia un vuoto in associazione che sarà difficile colmare, sia per le competenze tecniche, sia per il rapporto costruito negli anni con i soci, sia per la spiccata eleganza con cui rivestiva il suo ruolo.
Sempre cordiale, disponibile e rispettoso dei ruoli, c’è ansia adesso nel tentativo di poter rimpiazzare una figura significativa come la sua, soprattutto alla luce anche del momento storico che tutte le associazioni di categoria stanno attraversando.
Un brutto segnale per Ascom, l’ennesimo a Thiene, che la dice tutta sulla decadenza di Confcommercio che si registra già da qualche anno. Dopo la presidenza di Emanuele Cattelan infatti, era risaputo in città che le cose fossero cambiate: un neo eletto non all’altezza del predecessore, quasi sempre assente dagli appuntamenti istituzionali, silente in un momento storico di pandemia in cui i commercianti sono stati coloro che hanno sofferto di più, in termini economici ed emotivi.
Franco Benvegnù, con uno stile forse troppo pacato e perbene, ha tentato in tutti i modi a ‘svegliare’ una giunta che troppo spesso, presa dal ruolo, non badava al concreto.
Il malcontento era nell’aria ed il numero di tessere non rinnovate begli ultimi anni ed il trasloco di alcuni ristoratori storici a Vicenza erano il segnale che l’Ascom di Thiene non era più quell’associazione di categoria di un tempo.
Incapacità di dialogo con la stampa locale, mancato rapporto con i soci che non hanno mai nascosto la recente insoddisfazione, tanto da auspicare un cambio ai vertici.
Le nuove esigenze non sono state percepite abbastanza da una giunta sorda, più affannata nella conservazione della poltrona che dedicata alla mission.
Con le dimissioni di Franco Benvegnù, che pur di andarsene ha lasciato un posto certo per uno sconosciuto, i tempi per Ascom Thiene stringono e le figure mancano. Mancano le competenze reali di chi si assume responsabilità importanti e le uniche due figure in grado di fare la differenza al momento sembrano voler rimanere in seconda fila, stanchi di tafferugli sterili e di un quadro associativo che scoraggerebbe anche il più audace.
Da parte dell’attuale giunta, che ha lasciato andare via la sua figura più forte, non c’è stata la consapevolezza di quanto stava avvenendo nell’hinterland thienese, dove i commercianti non si sentono più rappresentati e questo colpo è destinato a cedere il passo ad una svolta, che potrebbe essere l’annessione del mandamento di Thiene a quello di Vicenza.
Anna Bianchini
Natalia Bandiera