RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Le linee guida del “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” istituto per dare attuazione alla legge n° 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” indicano chiaramente quali siano i compiti delle pubbliche amministrazioni in tema di verde urbano, la cui tutela e’ parametro fondamentale per una corretta pianificazione urbanistica e costituisce un preciso dovere istituzionale a cui ogni buon amministratore dovrebbe attenersi.

Ma girando per le nostre città ci si rende conto che queste prescrizioni sono diventate lettera morta. Molti, troppi amministratori poco avveduti, incompetenti e in mala fede hanno dichiarato una guerra spietata agli alberi che vengono abbattuti o potati selvaggiamente con la scusa che….potrebbero cadere, impediscono i lavori stradali, portano via spazio alle auto e, udite udite…. alle piste ciclabili! E così assistiamo a scempi continui…alberi maestosi e monumentali vengono abbattuti, o orribilmente mutilati, vittime dell’ignoranza e dell’incapacità di amministratori e tecnici che non hanno nè conoscenze botaniche né progettuali necessarie e fondamentali per conciliare esigenze urbanistiche e di sicurezza e tutela del verde urbano. Le nostre città stanno diventando sempre più invivibili strette nella morsa del cemento e dell’asfalto.

Inutile ricordare che se adeguatamente pianificato e gestito il verde urbano produce benefici importanti per l’ecosistema, genera ossigeno, ha effetti positivi sul clima locale, sula qualità dell’aria, sui livelli di rumore, sulla stabilità del suolo, è importantissimo per il nostro benessere psicofisico. Gli spazi verdi sono inoltre fondamentali per la tutela della biodiversità In quanto habitat di molte specie vegetali e animali.

Gli alberi sono elementi di vita e contenitori di vita: abbatterli equivale a desertificare l’ambiente circostante e condannare a morte altre forme biologiche. Gli alberi sono la nostra garanzia per il futuro, abbattere o capitozzare gli alberi in modo così indiscriminato è un crimine contro la vita e come tale dovrebbe a mio avviso essere punito.

Purtroppo la scellerata gestione del verde urbano, visto ancora come un complemento di arredo al pari di una panchina o di una fioriera, che se danno fastidio si possono spostare o eliminare, è la triste conseguenza dell’arretratezza culturale dei nostri politici e amministratori pubblici e a mio avviso del degrado morale e civile tipico della nostra epoca che tutto ha ridotto a mera merce mettendo in primo piano gli interessi economici invece che la qualità della vita e il rispetto per il nostro pianeta, l’unico che abbiamo.

Un tempo gli alberi erano considerati sacri perche mettevano in comunicazione il cielo e la terra, nell’era del materialismo selvaggio sono esseri da eliminare.

Davvero questa pandemia non ci ha insegnato nulla, non ha cambiato di una virgola la nostra visione del mondo, continuiamo ad essere la solita specie distruttiva e predatoria di sempre.

Marta Frigo, dottoressa Forestale, Schio

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