Pubblichiamo integralmente la lettera per la sicurezza stradale dei ciclisti promosso congiuntamente dall’Associazione “Io rispetto il ciclista” e dall’ACCPI (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani), un accorato messaggio per la sicurezza stradale di chi pedala rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle più alte cariche dello Stato.
Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, Signor Presidente del Senato, Signor Presidente della Camera.

Fino a quando? Per l’ennesima volta piangiamo un amico morto sulla strada. Michele Scarponi, ora Davide Rebellin. E sempre ieri un ragazzo di 16 anni ammazzato mentre pedalava a Ferrara. Come Tommaso Cavorso, Silvia Piccini, Thomas Casarotto e tanti, troppi altri amici.

Solo nel 2021 sono morte oltre 200 persone in bicicletta, quasi 500 pedoni, molte di queste vittime di incidenti della strada dovuti a persone che semplicemente non si sono accorte della loro presenza. Non si sono resi conto che erano lì. Distratti dal cellulare, presi dalla frenesia con il piede sempre sull’acceleratore e lo sguardo chissà dove.

La strada non è solo delle automobili. La strada è del bambino che va a scuola, della mamma o del papà che accompagnano i figli in bici o a piedi, degli anziani che si spostano magari con l’unico mezzo che hanno a disposizione, le proprie gambe. La strada è di tutti, o così dovrebbe essere, ma poi non è assolutamente vero.

E diventiamo ostacoli al cammino di bolidi impazziti o di persone distratte che non si rendono conto che l’automobile diventa uno strumento di morte se gestita con distrazione e mancanza di rispetto. Perché tanto la velocità sulla strada è un fattore di successo quanto l’indifferenza per quelli che sono utenti deboli un fatto ordinario su cui piangere soltanto per qualche minuto nella quotidiana tragedia che tocca le famiglie investite, ed è proprio il caso di dirlo, dalla mala sorte di un pirata che semplicemente non guardava.

La nostra battaglia per imporre nel Codice della Strada regole più stringenti a tutela dei ciclisti non si fermerà. Ci abbiamo provato più e più volte e ci continuiamo a provare.

Chiediamo ancora una volta che si stabiliscano i limiti minimi per il sorpasso di una bicicletta sulla strada. E’ un piccolo passo ma un passo importante.

Perché stabilire regole chiare di distanza nel sorpasso dei ciclisti ci salva la vita. Un metro e mezzo sono centocinquanta centimetri che rappresentano la distanza fra la vita e la morte. E vi assicuro che questo è la grandissima verità. Non vogliamo, non possiamo non dobbiamo smettere di chiedere regole diverse.

Ci eravamo quasi riusciti qualche mese fa ma ancora una volta la burocrazia e qualcuno in qualche ufficio di una ragioneria ha frenato e ha pensato di dire che mettere una norma semplice produceva un costo non coperto nel bilancio dello Stato.

Ma quale somma, peraltro infinitesimale, può valere la vita di una persona? Chi salva una vita salva il mondo intero. Qui non dobbiamo salvare il mondo intero dobbiamo soltanto scrivere una regola semplice. Ridateci il diritto di vivere la nostra esperienza sulla strada come ciclisti con serenità e sicurezza. Dateci regole aiutateci a pedalare in sicurezza.

Un metro e mezzo. Tre passi di cammino. Facciamoli!

Perché dobbiamo fermare questa strage.

Adesso!

Paola Gianotti, Associazione Io Rispetto il Ciclista

Marco Cavorso, Associazione Io Rispetto il Ciclista

Maurizio Fondriest, Associazione Io Rispetto il Ciclista

Cristian Salvato, Associazione Corridori Ciclisti Professionisti

 

Hanno firmato e aderito personaggi dello sport e della cultura, ecco alcuni firmatari:

 

Paolo Alberati, ex professionista – Moreno Argentin, campione del mondo – Alessandro Ballan, campione del mondo – Daniele Bennati, commissario tecnico della nazionale di ciclismo – Sofia Bertizzol, professionista – Alberto Bettiol, professionista e vincitore Fiandre – Gianni Bugno, ex professionista e Presidente CPA – Davide Cassani, ex professionista, ex commissario tecnico della nazionale – Alessandra Cappellotto, campionessa del mondo – Yuri Chechi, ex ginnasta medaglia d’oro olimpiadi Atlanta – Francesco Chicchi, campione del mondo Under 23 – Sonny Colbrelli, ex professionista, campione europeo, campione italiano, vincitore Roubaix – Simone Consonni, campione olimpico – Alessandro De Marchi, professionista – Alessandra De Stefano, direttrice Rai Sport – Martina Dogana, professionista – Giovanni Ellena, direttore tecnico Androni Giocattoli – Andrea Ferrigato, ex professionista – Martina Fidanza, campionessa del mondo – Filippo Ganna, campione del mondo, olimpionico, record dell’ora – Francesco Lamon, campione olimpico – Elisa Longo Borghini, campionessa del mondo e campionessa olimpica Justine Mattera, showgirl, attrice e conduttrice televisiva – Giancarlo Minardi, presidente circuito Imola – Jonathan Milan, campione olimpico – Vincenzo Nibali, ex professionista, vincitore Maglia Rosa e Tour de France – Alessandro Petacchi, ex professionista – Paolo Poli, Presidente Mugello Circuit – Domenico Pozzovivo, ex professionista – Marina Romoli, ex professionista e vice campionessa mondiale – Antonio Rossi, campione olimpico e mondiale e delega allo Sport Lombardia Matteo Trentin, professionista – Diego Ulissi, professionista – Giovanni Visconti, 3 volte campione italiano – Cristian Zorzi, campione olimpico e mondiale sci di fondo

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