RICEVIAMPO E PUBBLICHIAMO

No alla normalizzazione della guerra nelle narrazioni rivolte ai giovani La Rete Nazionale Scuola in Presenza: “La scuola resti uno spazio educativo sicuro. No alla normalizzazione della guerra nelle narrazioni rivolte ai giovani” La Rete Nazionale Scuola in Presenza, attiva sul territorio italiano nella tutela del diritto allo studio e del benessere degli studenti, esprime preoccupazione per il crescente ricorso, nel dibattito pubblico, a narrazioni che presentano scenari di conflitto bellico come orizzonti possibili o inevitabili, coinvolgendo indirettamente anche bambini, adolescenti e studenti delle scuole superiori. La Rete ribadisce che la guerra, in qualunque forma, rappresenta una minaccia assoluta per la vita, la crescita e la stabilità emotiva dei minori, interrompe percorsi educativi e compromette il futuro delle giovani generazioni. Per questo motivo, la difesa della pace non è una posizione politica contingente, ma un principio educativo fondamentale, riconosciuto dalle convenzioni internazionali per la tutela dell’infanzia.

La Rete pone inoltre una particolare attenzione al modo in cui vengono proposti ai ragazzi temi potenzialmente ansiogeni o complessi, come la guerra, la pace, la difesa o eventuali obblighi che li riguardino direttamente. Percorsi educativi che, anche attraverso strumenti come i questionari, danno voce al “sentire” degli studenti e rafforzano la loro capacità critica in una prospettiva di pace e nonviolenza rappresentano, per la Rete, un valore e un’opportunità. Diverso è il giudizio su iniziative, questionari o campagne comunicative che, anche indirettamente, contribuiscano a normalizzare la militarizzazione o la logica del conflitto: rispetto a queste, la Rete richiama alla massima responsabilità pedagogica, chiedendo che si evitino pressioni, semplificazioni o narrazioni allarmistiche che possano incidere negativamente sul benessere psicologico degli studenti. La scuola deve rimanere uno spazio protetto, dedicato alla conoscenza, al dialogo, alla cooperazione e allo sviluppo del pensiero critico; e non , come avviene talora da qualche tempo, con una sua progressiva militarizzazione, proposta tramite “esperienze formative” agli studenti da parte di forze dell’ordine ed esercito. La Rete auspica che l’ambiente scolastico continui a essere preservato da narrazioni che possano trasmettere ai giovani un’idea distorta della realtà o rendere accettabile ciò che è — per sua natura — distruttivo e incompatibile con la tutela dell’infanzia. Quanto sopra non può prescindere dal dettato dell’articolo 11 della Costituzione dove è scritto a chiare lettere che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. “La pace è la condizione necessaria per l’educazione. La guerra ne è la negazione”, dichiara la Rete, che rinnova il proprio impegno nel collaborare con le istituzioni, con le scuole e con le famiglie per proteggere il presente e il futuro degli studenti italiani.

Rete Nazionale Scuola in Presenza

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