Riceviamo e pubblichiamo dai lettori

Scrivo perchè sto seguendo il dibattito sul Tosano e sull’apertura del centro commerciale gestito dai cinesi in via Gombe. Ho letto con attenzione sia i pareri tecnici, sia quelli sulla pagina facebook di AltovicentinOnline, in cui molte madri di famiglia confidano di non potersi permettere di fare la spesa nei negozi del centro perchè troppo cari. Sabato, con la mia famiglia, ho fatto una passeggiata nel centro storico di Thiene e mi sono chiesta: al di là di centri commerciali che vanno e vengono e polemiche politiche su un tema su cui si specula, cosa stanno facendo i negozianti per mettersi in gioco? Parlo di negozi che non cambiano la vetrina da anni, di chi non investe da una vita facendosi un sito internet anche con un piccolo e-commerce, che oggi si realizzano con pochi soldi. Alcuni lo stanno facendo, utilizzando i social per promuoversi e prendendo spunto da realtà, che si sono salvate proprio con questo sistema di vendite. Oggi, ci sono tanti bonus pubblicitari, ma in molti, troppi, non ne usufruiscono salvo poi, puntare il dito contro le istituzioni, che a volte ci mettono gli strumenti a disposizione, ma noi ci rifiutiamo di utilizzarli.

L’altra  sera, ho fatto una piccola ricerca mentre mio marito guardava la partita dell’Italia. Ho cercato alcuni negozianti dell’Altovicentino e di Thiene: ho trovato veramente poco sui social e come messaggi promozionali. Vorrei chiedere a chi si lamenta: cosa aspettate a mettervi in gioco, in un mondo che è cambiato, fatto di concorrenza spietata e di offerte? E’ chiaro che se vengo ‘bombardata’ da volantini, ecommerce che mi arrivano davanti agli occhi mentre sono su facebook, vado lì, dove mi piazzano il prodotto sotto il naso, acquisto con un click. Se lo facessero i nostri negozianti io li sosterrei volentieri, snobbando le grandi piattaforme, ma noto un atteggiamento di lagna continua da parte di chi forse non ha capito che i tempi sono cambiati. L’economia è mutata da tempo e tutte le realtà  si stanno mettendo in gioco in tutti i settori. Mentre ero in centro, una commerciante mi ha detto che si fa addirittura fatica ad organizzare piccoli eventi perchè il negoziante non vuole sborsare nemmeno 20  euro per i costi. Non parlo di bar e ristoranti, che invece, in questa pandemia hanno fatto i salti mortali, ma di molti altri negozianti che sembrano chiusi in tutti i sensi nei loro negozi, senza capire che sono finiti i tempi in cui ci si poteva permettere di fare shopping in centro. Parliamo di Tosano e cinesi sparando a zero, ma prima di lamentarsi, si dovrebbe provare a rinnovarsi un pò. Gli strumenti oggi ci sono. Iniziate da un sito internet, da un piccolo ecommerce, fate pubblicità se fate degli sconti importanti. Sono finiti i tempi della ricchezza e come stanno facendo tutti, occorre investire per attirare clientela ed essere competitivi. Quando vi vedrò mettervi all’opera per adeguarvi ai tempi moderni, sarò la prima ad entrare nei vostri negozi ed incoraggiarvi facendo acquisti. Scusate lo sfogo e grazie alla redazione se vorrà pubblicare questa lettera, che mi è venuta di getto.

Anna Maria Sartori, 47 anni, Thiene

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