RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Caro Direttore,
vorrei segnalare un episodio che mi è capitato con ViAcqua, che credo possa riguardare anche altri cittadini.
Dopo un trasloco, mi sono trovata senza acqua in casa per giorni, nonostante avessi fatto regolarmente richiesta di attivazione. Il problema? Il contatore non era posizionato dove l’azienda voleva. Al di là della burocrazia, quello che più mi ha colpito è stato l’atteggiamento: toni bruschi, maleducazione e perfino la concessione “benevola” di soli 50 litri al giorno, come se l’acqua fosse un regalo da meritarsi e non un diritto garantito a chi paga le bollette.
Così, nel 2025, mi sono ritrovata a dover spendere soldi in lavanderia e ad arrangiarmi con l’aiuto di amici e parenti, solo perché il servizio pubblico che dovrebbe garantire l’acqua a tutti ha deciso di mettersi di traverso.
Non si tratta di un capriccio, ma di dignità. L’acqua non è un favore: è un diritto.
Distinti saluti,
Elisabetta Brazzale
San Pietro Valdastico, 05/09/2025
