I toni accesi e il vivace dibattito che già si era creato all’indomani dell’annuncio della semaforizzazione prevista in Via Palladio in località Camisino di Caltrano, aveva fatto presagire che qualche iniziativa si sarebbe intrapresa.

E’ così è stato anche per mano del consigliere di minoranza Ettore Dal Santo che col suo gruppo nelle ultime elezioni del 2019 ha raccolto più del 37% dei consensi, conducendo da allora un’azione di costante e puntigliosa vigilanza sull’operato dell’amministrazione, spesso ritenuta inerte e non all’altezza dei bisogni dei caltranesi.

Un centinaio le firme raccolte finora contro un’opera giudicata non risolutiva e dannosa specie per i residenti laddove, anche come deterrente contro i mezzi pesanti che a dispetto dei divieti si avventurano comunque su quel tratto di strada, piuttosto sarebbe preferibile riqualificare l’area: “Bisogna creare dei piani rialzati, come è stato fatto in via Roma” – asserisce Dal Santo – “oppure bisognerebbe prevedere l’installazione di apparecchiature elettroniche che rilevino il superamento dei limiti di velocità da parte dei veicoli, con lettura delle targhe e controllo in tempo reale del veicolo in transito; si dovrebbe poi assicurare la presenza dei vigili. E sarebbe forse il caso di ripulire dalle erbacce via Palladio e installare un’illuminazione nuova con una segnaletica più idonea”.

L’opera pensata per il tratto più insidioso della Sp 68 per la quale ancora manca la progettazione definitiva, avrà un costo di circa 120mila euro finanziati per l’80% grazie ad un contributo provinciale, ma per la sua realizzazione la minoranza è critica anche sullo scarso coinvolgimento della popolazione residente con un progetto che verrebbe così calato dall’alto: “Visto che è stato eletto nella lista “Caltrano ai caltranesi”, mi sarei aspettato che il Sindaco avesse prima interpellato i cittadini per iniziare un processo inclusivo con i cittadini finalizzato alla progettazione dell’intervento di moderazione del traffico. Il metodo vale quanto la sostanza.
Io suggerisco la convocazione di una pubblica assemblea per spiegare le ragioni dell’intervento. Io ci spero. La speranza è sempre l’ultima a morire”.

M.Z.

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