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Caltrano. Il primo flauto della Scala di Milano suona con la banda. Emozione ed occasione unica per i musicisti

“Come mai questo posto si chiama il Flauto Magico? Sono venuto qui per questo”-“Sono flautista, sono stata insegnante di musica, ora in pensione.”- “Allora facciamo un trio insieme. Ho un flauto d’oro” – “Suonate anche voi? Se ha un flauto d’oro mi deve dire chi è lei” – “Il primo flauto della scala di Milano”. Un’emozione unica per Antonella Dal Santo che martedì 30 maggio si è trovata, alla reception del suo piccolo b&b di Caltrano, il primo flauto della scala di Milano, Marco Zoni e la moglie, anche lei flautista nell’orchestra dei pomeriggi musicali di Milano, Elisabetta La Licata. Un incontro magico quanto il nome del locale che li ha attratti, attirati da quello strumento che, sia per Antonella che per la coppia di professionisti, ha un significato profondo, un legame per la vita. La coppia di flautisti si è inoltre unita alle prove della banda cittadina, suonando insieme ai musicisti caltranesi sbalorditi, guidati dal maestro Luca Fornasa rimasto anche lui senza parole. “È stata un’esperienza meravigliosa per la nostra piccola banda suonare insieme a flautisti così bravi. Sono persone di una semplicità unica, molto disponibili e gentili, mi sono emozionata. Hanno detto che torneranno presto e non vedo l’ora. Li ringrazio molto”. Una bellissima sorpresa per la Banda di Caltrano che continua il suo storico percorso, bravi a tal punto da far tornare tra non molto i due turisti, venuti nelle zone in moto per visitare i luoghi della guerra in Altopiano. La coppia ha visitato il Monte Cengio, Asiago e Monte Zebio. Il professore d’orchestra Marco Zoni ha raccontato di aver iniziato con la banda di Lumezzane (Brescia) dove viveva e dove suonava suo padre. “Ringrazio il professore Marco Zoni e la moglie Elisabetta La Licata per aver scelto Caltrano ed essere stati così gentili da suonare con la nostra banda. – è il commento del primo cittadino Luca Sandonà – Saremo ben lieti di ricevervi nuovamente per la prossima visita.”

Laura San Brunone