C’è grande subbuglio in paese e già oggi c’è chi si è attivato per una raccolta firma. Succede a Calvene dove negli ultimi giorni, a pochi passi dal centro del paese e in piena zona residenziale, è “sbucata” una grossa antenna alta diversi metri che dovrà ospitare i ripetitori delle varie compagnie telefoniche al fine di migliorarne il segnale.

Un’installazione avvenuta in un terreno privato e all’insaputa anche dei confinanti che si sono ritrovati il traliccio da un giorno all’altro. E per chi ha scelto un profilo basso preferendo chiedere appuntamento agli uffici tecnici del comune per avere chiarimenti in merito, c’è chi ha deciso di non perdere tempo promuovendo una raccolta firme per chiederne l’immediata rimozione.

Una situazione ingarbugliata quindi, dove, come già accaduto in diversi comuni italiani, in assenza di specifici regolamenti comunali in materia di installazioni radioelettriche redatti sulla base di solidi e rigorosi principi tecnico-giuridici che consentano alle amministrazioni comunali di porre in essere ed attuare azioni concrete ed efficaci di governo e tutela del territorio dal punto di vista ambientale e sanitario, non è così semplice agire nei confronti di un gestore, tenuto solo in quel caso a dimostrare la necessità di considerare – a fronte di eventuali diverse prescrizioni regolamentari – uno specifico sito di installazione per la realizzazione di un impianto radioelettrico al fine di garantire il diritto, anch’esso innegabile, di erogazione del servizio di comunicazione elettronica.

Questo a meno di risultanze difformi rilevate da enti preposti a tutela della salute dei cittadini: tutto rimandato quindi al momento in cui il traliccio ora spoglio, comincerà ad ospitare i ripetitori.

di Redazione AltoVicentinOnline

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