Lampa Plastic di Chiuppano e Solare di Carrè si fondono e diventeranno un’unica realtà imprenditoriale dell’Alto Vicentino.

Un acquisto, quello da parte della Lampa Plastic, che non si è interrotto nemmeno a causa del coronavirus, con il giovane titolare Alessandro Fraccaro che ha dichiarato: “Mai pensato di fermare l’acquisizione, il futuro è la fusione delle due aziende per essere più solide in questo contesto”.

Oltre ai numeri e alle statistiche, oltre le previsioni macroeconomiche degli istituti di ricerca e dei think tank, ci sono le storie concrete degli imprenditori del territorio che a poche settimane dalla fine del lockdown più stringente decidono di investire sulle competenze, sull’ingegno e il futuro delle PMI del Nordest.

Uno di questi è proprio Alessandro Fracaro, classe 1990, che, con la holding di famiglia, dal 2017 è proprietario e amministratore delegato della Lampa Plastic di Chiuppano. Una trentina di dipendenti, 3,3 milioni di fatturato, una realtà che in 50 anni di storia è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel settore della termoformatura plastica: “Da una lastra diamo vita e forma ad uno stampo che poi utilizziamo per produrre componentistica per l’automotive, macchine agricole, impianti di refrigerazione e arredamento ospedaliero, motivo per cui durante il lockdown la nostra produzione, quota parte, non si è fermata”, spiega l’amministratore delegato.

Un tipico esempio di PMI che, con le proprie qualità in termini di competenza tecnica e flessibilità (il tipo di lavorazione prevede estrema personalizzazione e qualità elevata, prodotti in serie ma praticamente d’alto artigianato), riesce ad essere solida sul mercato, in un contesto, quello del settore plastico veneto, che rappresenta una vera eccellenza in Europa e non solo: “Quando siamo entrati in Lampa Plastic abbiamo trovato una capacità produttiva davvero importate a cui abbiamo portato investimenti in nuovi macchinari ma anche un know how organizzativo di stampo manageriale e nuove professionalità in ambito commerciale, tecnico e logistico – haraccontari Fracaro – Abbiamo voluto lavorare su quelli che erano già i punti di forza dell’azienda in termini di qualità del prodotto, ma anche dare nuove prospettive che, infine, si sono concretizzata proprio a ridosso della cosiddetta Fase 2”.

Lo scorso 12 giugno si è completata l’acquisizione del 100% di Solare, piccola ma efficiente azienda di Carrè, con 5 dipendenti e 1,2 milioni di fatturato, guidata dal co-fondatore e amministratore delegato Franco Bonifaci, anch’essa specializzata nella termoformatura: “Era la fine del 2019 quando abbiamo intessuto una conversazione con il titolare dell’azienda, nata nel 2008 ma la cui esperienza delle persone che vi lavorano è storica – ha raccontato l’AD di Lampa Plastic – Dista dallo stabilimento di Lampa Plastic solo 5 chilometri, abbiamo fornitori comuni, quasi tutti a filiera corta, e poche o nessuna sovrapposizione di clienti. L’idea di unire le forze e creare una realtà potenzialmente ancora più performante sul mercato è stata ovviamente immediata e condivisa da entrambe le parti”.

Poi è arrivata l’emergenza sanitaria, le chiusure, i presupposti per un periodo difficile per l’economia mondiale: “Ma non mi è mai passato per anticamera cervello di fermare il percorso di acquisizione – ha rivelato Fracaro – Sarebbe stato un autogol perché le aziende sono sane, le qualità delle persone che vi lavorano sono riconosciute e quindi abbiamo deciso convintamente di puntare sul futuro. Anzi, proprio nelle condizioni attuali, le due realtà saranno l’una il sostegno dell’altra: lavorare divise sarebbe stato sicuramente uno svantaggio per entrambe. Anzi, noi puntiamo subito a crescere e non semplicemente a sommare quello che già fanno Solare e Lampa Plastic da sole”.

A prescindere, quindi, delle previsioni, che chi, anche tra le PMI, decide di investire: “Il progetto è destinato ad pervenire ad una fusione tra le due realtà appena sarà possibile, quello della termoformatura in plastica è un settore molto frammentato, sviluppatosi, come molti altri in Veneto, per gemmazioni andando a conformare una miriade di microaziende spesso in concorrenza tra loro in un mercato già di per sé molto competitivo – ha concluso Alessandro Fracaro – Con la fusione vogliamo uscire da questa logica e cercare di fornire servizio in più e con maggior solidità”.

 

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