Clima sempre più avvelenato a Malo dove è in corso una vera e propria guerra politica, dopo lo scandalo dei box abusivi che dovranno essere abbattuti per quel vincolo paesaggistico che ha indotto la Soprintendenza a vietarne la costruzione. Una vicenda, che è approdata in consiglio comunale l’altra sera, quando, affrontato il punto che riguardava la mozione di sfiducia, il sindaco Moreno Marsetti ha lasciato l’aula dato che quella richiesta poi bocciata aveva come motivazione quella costruzione abusiva, che lui sostiene essere del fratello. Non è così per l’opposizione, che non contesta solo quel caso di abusivismo di cui da oltre un anno tutti erano a conoscenza, ma anche le modalità di difesa che il primo cittadino avrebbe messo in atto sui social, con parole a dire del consigliere di opposizione Claudio Dalla Riva “minacciose”, che non sarebbero di una democrazia. Ma i due gruppi di minoranza che siedono in consiglio non contestano solo questo a Marsetti, lo accusano di aver mentito alla stampa dichiarando che quel terreno su cui è stato costruito il ricovero per 16 cani fosse del fratello.
Le accuse di Claudio Dalla Riva
“L’area sulla quale sono state costruite le opere abusive secondo i dati catastali verificati è una proprietà dei tre fratelli Marsetti. Il progetto però lo presenta solo il fratello!!!!! Ma si può? La verità è una soltanto e molto semplice: le opere sono state abusivamente costruite e con inaudita perseveranza in proprietà anche del Sindaco con l’aggravante pesantissima
che oltre ad essere Sindaco, il signor Marsetti è anche responsabile per il comune di Malo di Edilizia Privata, Urbanistica, Lavori Pubblici ed altro. Chi ha reso pubblico tutto questo sui social, sui giornali, in TV? Chi ha messo alla gogna mediatica l’intera cittadinanza maladense spostando ad arte il problema sulle segnalazioni anonime per confondere e coprire le proprie responsabilità sugli abusi edilizi?? Chi è stato???? Solo il sindaco Moreno Marsetti. La questione era già nota ai più ma nessuno ha mai aperto bocca, ripeto nessuno ha mai aperto bocca. Solo il sindaco su Tva Vicenza mette in piazza le proprie magagne.
E’ inammissibile ed inaccettabile che il sindaco abbia usato toni minacciosi sui social, sui media, toni che appartengono a logiche di sistema che parevano superate. L’esempio: una persona con disabilità, visti i titoli sui giornali si permette di scrivere al Comune di Malo per chiedere alcune spiegazioni, gli viene prospettata una azione legale, non aggiungo altro. E’ proprio così facendo che si divide il paese, è proprio così
facendo che si avvelenano i pozzi. L’oscurantismo medioevale dove regnava il sospetto, l’intimidazione, l’inquisizione per nostra fortuna è superato da secoli, ripeto da secoli. Rimane il fatto gravissimo dell’abuso edilizio emesso da un capoufficio nominato dal sindaco di Malo. Risulta inoltre inquietante il fatto che per salvare il proprio fondoschiena lo stesso Sindaco non ha remore nello scaricare le responsabilità ad un suo fratello. Informo che come privato cittadino maladense chiederò i danni subiti e dovuti all’ignobile comportamento del Sindaco di Malo che non ha esitato a mettere alla berlina mediatica l’intero paese di Malo.
Nel gregge delle menzogne la verità è vista come il lupo cattivo”. Un fiume il piena il consigliere dalla Riva, che con un dettagliato comunicato stampa, accusa il primo cittadino di gettare ombre sull’intera comunità con una condotta imbarazzante.
Anche Uniti per Malo voleva la sfiducia
Ma il colpo di scena al consiglio comunale non è stato questo perchè la richiesta di sfiducia era nell’aria da parte di Dalla Riva, che non si è mai nascosto e ci ha messo sempre la faccia nei suoi attacchi. A stupire una parte del paese è stato il gruppo consiliare di centro sinistra Uniti per Malo, che ha sempre tenuto un profilo basso e che in questa puntata del consiglio comunale è stata al fianco del collega oppositore Claudio Dalla Riva. Il gruppo politico ha anche specificato, sempre in un comunicato stampa, che l’assenza del consigliere Andrea Garbin era dovuto a ‘giustificati motivi di lavoro’. Assente anche il consigliere leghista Roberto Sette.
Il capogruppo di maggioranza