Centro destra thienese in fermento nel tentativo di costruire una squadra di alleanze ed individuare il candidato ideale. L’obiettivo di Lega, che non si sa ancora se si presenterà con il simbolo o sotto le ‘spoglie’ di una lista civica, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia è quello di trovare l’uomo giusto, capace di battere Giampi Michelusi.

L’assessore dell’attuale giunta Casarotto, al momento sembra il favorito e anche se non ha ancora costruito una squadra, partirebbe avvantaggiato grazie alle due donne, super corteggiate della città.

Maria Gabriella Strinati, giocatore ‘libero’ perché non appartenente a schieramenti e mai iscritta ad un partito politico, sembra aver accettato la proposta dell’attuale collega di giunta, di correre assieme a lui. L’amministratore dai capelli biondi sarebbe stata contattata in questi mesi da diversi gruppi, ma il suo orientamento sembra sulla via della prosecuzione e per questo sembra già schierata.

Non avrebbe dubbi Anna Maria Savio, che anche nel caso in cui il Pd dovesse schierare un proprio candidato, lascerebbe la squadra con cui è nata politicamente per seguire Michelusi nella sua scalata a primo cittadino.

Michelusi e Savio, durante il lockdown, si sono distinti in città, sfidando il covid ed entrando nelle case di quei fragili ai quali non pensa mai nessuno, portando doni, incoraggiamenti a chi ha perso il lavoro, sorrisi agli anziani reclusi e terrorizzati dal virus killer. Una fascia di popolazione nutrita, che al momento del voto, non dimenticherà quella presenza costante che rappresentava l’amministrazione comunale.

Se Maria Gabriella Strinati in 10 anni è stata il fiore all’occhiello della Cultura e dell’Istruzione, lavorando in abito da sera prima del covid ed in tuta da ginnastica da dietro il pc poi, riuscendo a fare rete con i colleghi di Schio e Valdagno, per non abbandonare i ragazzi che non potevano andare a scuola, Anna Maria Savio è la rivelazione del Sociale.

Il centro destra, che si è riunito nell’ultima settimana con maggiore frequenza, mira a fare guerra a Michelusi, ma ci sono altri due candidati che hanno anticipato i tempi ufficializzando la loro candidatura: sono Giuseppe Marra e Daniele Apolloni.

Giuseppe Marra è uscito allo scoperto addirittura prima di Natale e la sua presenza in città è costante. L’obiettivo di Marra è quello di farsi conoscere a Thiene e a chi gli rimprovera di avere anticipato troppo la campagna elettorale, il giovane avvocato risponde che la politica non è più quella di una volta, che il cittadino è sempre più consapevole del potere del suo voto in cabina elettorale e oggi non vota col passaparola, ma con la consapevolezza di una scelta ben studiata. Non passa giorno che Marra non sia presente ad eventi istituzionali, dove non gli importa di essere ‘ingombrante’ pur di far conoscere il suo volto e le argomentazioni che muovono la sua scalata alla poltrona di primo cittadino. Indubbiamente si tratta di un grande segno di umiltà, rispetto a certi spocchiosi che pare intendano farsi i loro affari per scendere in campo all’ultimo momento. Ingenui, che dimostrano di non conoscere la politica locale, dove Valter Orsi ha dato un esempio di come la politica debba giocare d’anticipo, debba prepararsi sui grandi temi e farsi vedere a fianco del cittadino.

Daniele Apolloni ha dichiarato di candidarsi per vincere e non per partecipare e del suo desiderio di diventare sindaco ne aveva parlato già diversi anni fa. Onorevole ed ex vicensindaco della giunta Maino, l’ex parlamentare si dichiara civico, ma non vuole entrare nei dettagli della squadra che lo sostiene, né dei contenuti di un programma elettorale che ha però definito “rivoluzionario”.

Top secret i candidati della Lega, con un valzer di nomi che ondeggiano in città, che vanno dall’imprenditore Massimo Giammetta a Manuel Benetti, attuale presidente della Pro Loco. Quest’ultimo racconta in giro di volersi candidare, ma di non essere ancora convinto: probabilmente il geometra dagli occhi azzurri non vuole rinunciare prima del tempo al suo ruolo associativo che, per statuto, gli imporrebbe di stare ben distante dalla politica.

Ma il giovane e vivace Manuel Benetti ha partecipato già a riunioni ‘carbonare’ con un centro destra che appare già spaccato in partenza, con i soliti leghisti che non saltano un giro senza fare polemica. Non se ne starà infatti con le mani in mano Giulia Scanavin, militante del Carroccio e ‘figlioccia’ di Attilio Scnheck, che appare emarginata dal partito per il quale lei ha lavorato tutti questi anni. A lei infatti consiglieri leghisti e non solo si sono rivolti per preparare interrogazioni e studiare i casi seri da portare in consiglio. E’ lei che ha fatto i viaggi in treno per raggiungere Venezia e parlare con i pezzi da novanta, è lei che è andata in Provincia per districare alcune matasse. Ora il paradosso vuole che propria lei venga estromessa dalle riunioni e che la sua volontà di candidarsi non sia stata minimamente presa in considerazione da un partito che dopo averla sostenuta l’ha completamente abbandonata.  Ma Giulia Scanavin non incasserà tacitamente e oltre a spaccare il gruppo Lega con i soliti ‘schneckiani’ da una parte e ‘busettiani’ dall’altra, reagirà anche sonoramente se dovesse rimanere ancora emarginata.

Carattere spigoloso, Giulia Scanavin, che ha conseguito il diploma di scuola di politica della Lega,  in questi mesi si è conquistata la stima di chi dall’alto può intervenire e cambiare le carte in tavola. Lei si è mossa con preparazione, spulciando carteggi e facendosi anche affiancare da professionisti ed è l’unica che è riuscita ad ottenere un incontro con l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, in barba ai sindaci del Distretto 2 che elemosinano attenzione senza ottenerla. In questo momento sta pagando per la sua essenza di donna che sa alzare la voce e farsi valere. Per questo ha il bastone tra le ruote dei militanti che concepiscono il ‘fare politica’ come sterile partecipazione a riunioni nelle quali non si riesce mai ad alzare l’asticella sui contenuti dei confronti. Sarà interessante conoscere l’evoluzione dei fatti e sarà una gatta da pelare per l’attuale commissario del partito di Thiene Andrea Cecchellero, che sta coordinando gli incontri con il centro destra ma al quale servirà tanta personalità per gestire la corsa alle amministrative del partito.

Non pervenuto ancora un cenno di organizzazione del Pd, un partito che a Thiene è strutturato molto diversamente da quello scledense, coordinato da  Giacomo Stiffan, giovane idealista credente nella mission politica, che ha tentato l’unione delle sezioni dell’Alto Vicentino. Ma i personaggi a Thiene sono di tutt’altro calibro e lo stesso Andrea Zorzan, che siede in maggioranza e possiede le deleghe più importanti dell’attuale amministrazione comunale, appare stanco, svogliato e sotto tono. Anche in questo caso i giochi sono aperti e si vedrà se il Pd deciderà di correre autonomamente o di appoggiare qualche candidato di cui sposa i contenuti programmatici.

Un altro nome che circola in città è quello di Abramo Tognato, battagliero consigliere dell’opposizione con il Movimento 5 Stelle e sempre presente nella vita politica di Thiene. Per non fare la fine del collega sclendense Marco Vantin, che correndo da solo si è trovato fuori dalla sala consigliare, potrebbe decidere di appoggiare un civico, pur di ritagliarsi un posto nel consiglio della prossima legislatura e non buttare al vento tutto il lavoro fatto finora.

Non si conosce ancora la decisione di Christian Azzolin, che l’anno scorso si è iscritto al partito Fratelli d’Italia, che in questo momento gode di un consenso mai vissuto. Iscritti triplicati nell’Alto Vicentino, grazie al senso pratico e al savoir faire dell’ex coordinatore provinciale Vincenzo Forte. Al momento Azzolin partecipa alle riunioni del centro destra, ma non è detto che se quest’anno il partito della Meloni continuerà a crescere, con gli investimenti delle sedi aperte ultimamente a Thiene e a Malo, dall’alto non arrivi l’ordine di provarci in prima persona. L’avvocato leader di Liberi a Destra non ha peli sulla lingua quando giudica di scarso livello gli attuali papabili. Non nasconde nemmeno una risata sarcastica quando gli si chiede cosa pensi dei nomi che circolano e che definisce non all’altezza di governare una città come Thiene.

Si voterà nel 2022, ma i telefoni squillano, nascono gruppi whatsapp ed i candidati al momento sono dotati di vanità e ambizione. Non traspaiono schieramenti ideologici e al momento la campagna elettorale si fonda sull’accaparramento di questo o quel personaggio da mettere in lista. Non traspaiono contenuti e probabilmente dovremo aspettare ancora prima di poterne scrivere. Spicca tuttavia il progetto metropolitano di Giampi Michelusi, che in virtù della decennale esperienza nell’attuale amministrazione, ha ben capito che i Comuni ormai hanno pochi soldi, che per i sindaci è sempre più difficile mantenere i servizi e occorre quindi fare rete con gli altri Comuni con i quali è stato capace di intessere rapporti strategici che potrebbero portare concretezza al suo programma elettorale. Per Michelusi occorre abbassare gli inutili campanilismi e pensare ad un Alto Vicentino più ambizioso, che dovrebbe farsi valere in Regione in virtù della capacità economica e del numero di abitanti. Michelusi non è ancora uscito allo scoperto, in rispetto dell’attuale ruolo di assessore, ma dato il fermento cittadino gli converrebbe iniziare a farlo, per conquistarsi una individualità che agli occhi della gente non appaia solo come la prosecuzione del mandato Casarotto.

Natalia Bandiera

Anna Bianchini

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