Manca un anno alle elezioni amministrative , ma giochi di alleanza e trattative sotto banco sono già in corso da mesi. Alle ‘thienese maniera’, nessuno parla e si sbilancia, ma i telefoni sono roventi e il centro destra, ossia Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e liste civiche ‘mascherate’, è fiducioso che il nome giusto, capace di battere Giampi Michelusi, al momento il favorito nella competizione, salterà fuori. Se per la Lega, il nome vincente sarebbe quello di Manuel Benetti, che avrebbe anche l’appoggio di Forza Italia, la maggioranza non è compatta. Il fronte del Carroccio legato ad Attilio Schneck vuole che il candidato sindaco di Thiene sia Giulia Scanavin.
La storica lotta interna di una Lega da sempre frantumata e piena di veleni. Una sezione, quella di Thiene, dove si pensa più a fare lo sgambetto al compagno di squadra, che a vincere le competizioni elettorali. Una Lega attualmente capitanata da Andrea Cecchellero, che due settimane fa, ha fatto recapitare un comunicato stampa su una presunta coalizione, che però, non è così compatta come recitava la nota. Secondo il comunicato, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e liste annesse sarebbero compatte intorno ad una rosa di nomi. Sono bastate poche ore perchè l’ostentata unione si sgretolasse con la presa di distanza di Alberto Samperi, che a quanto pare, non aveva consultato nessuno, nè i suoi compagni di lista che siedono ancora nella maggioranza Casarotto, nè Forza Italia. Contattati, infatti, alcuni ‘capoccia’ del partito, è stato un coro di ‘non ne sapevamo nulla, ha fatto tutto da solo’. Non solo, pare che a sua volta, Alberto Samperi non avesse autorizzato l’invio alla stampa del comunicato, del quale però, nei giorni precedenti, aveva partecipato alla stesura. Nella nota mandata ai giornalisti la sera del 6 luglio, la presunta coalizione accennava a nomi ancora non comnparsi sulla stampa, quindi, facendo intuire che Manuel Benetti fosse fuori. Cosa non non vera, dato che il geometra dagli occhi azzurri e attuale presidente della Pro Loco, è posizionato ai box. Benetti ne parla con gli amici più fidati, ma preferisce non rilasciare dichiarazioni ufficiali. Alle persone a lui vicine avrebbe detto di essere disposto ad accettare la competizione elettorale, se attorno a lui si creasse una squadra solida. Avrebbe le idee chiare anche su una futura squadra di collaboratori qualora dovesse vincere il titolo di primo cittadino. La lotta con Giulia Scanavin non sarà facile perchè lei è un osso duro e non mollerà. Lo ha dimostrato proprio oggi, che era in prima fila con Matteo Salvini, a dispetto di altri che non erano nemmeno nell’ombra.
Il nome eccellente che non ha dato ancora l’ok
Un nome eccellente potrebbe saltare fuori dal cilindro già nei prossimi giorni, sugellando una unione che potrebbe iniziare a fare paura al sicuro Michelusi, che potrebbe rimanere spiazzato dal ‘calibro’. L’assessore della giunta Casarotto non è ancora uscito allo scoperto, anche se informalmente non nega la sua candidatura. A ‘mettergli il bastone tra le ruote’, il patriarca Gianni Casarotto, che pur volendosi mantenere estraneo ai giochi di campagna elettorale, rappresenta ancora un forte condizionamento per i tre componenti della sua giunta, che hanno deciso di coalizzarsi. Maria Grabriella Strinati, Anna Maria Savio e Giampi Michelusi non fanno mistero della loro alleanza, sono spesso insieme e si fanno fotografare in luogo pubblico, ma il Kaizer non gradirebbe le loro comparsate, ammonendoli spesso, anche davanti ad altri con : ‘E’ troppo presto’. Un atteggiamento che non è sfuggito a Thiene, di cui si bisbiglia e del quale qualcuno si chiede spiegazioni, dato che in fondo, si tratta di tre suoi stretti collaboratori. E’ il Pd a rendere restio il primo cittadino nei confronti della squadra-Michelusi? Una cosa è certa, è sotto gli occhi di tutti che il sindaco non appoggi il ‘trio’ e forse, a influenzarlo è la posizione non ancora emersa del Partito Democratico, a cui il sindaco si è sempre ispirato nelle scelte importanti.
Tornando alla coalizione del centro destra, tutto è legato al nome eccellente, che, a detta di alcuni pettegoli della politica locale, sarebbe un uomo di spessore, che però, prima di accettare, vuole avere la rassicurazione di avere alle spalle una squadra forte, in grado di supportarlo in campagna elettorale, ma soprattutto nel caso dovesse vincere le elezioni. Si tratta infatti, di una persona con un certo ruolo professionale, che lavora anche all’estero e che per fare il sindaco avrebbe bisogno di una giunta importante.
Natalia Bandiera