Si era ripromesso di non replicare alle polemiche, ma qualche volta non c’è riuscito e andando contro un’indole pacata e pronta a tendere la mano, nel tritacarne è finito pure lui: risposte a tono più per difendere anni di impegno di squadra che la sua persona.

Qualche volta anche per difendere gli affetti e quella dimensione privata che sono la sua forza: Giampi Michelusi, 5 liste e ben 72 candidati consiglieri pronti a sostenerlo è un vulcano, anche se in  alcuni casi è apparso stanco. Forse il più restio a fare promesse, conscio che tra il ‘vorrei’ e il ‘posso’ scorre un mare fatto di realtà e di impegni: una strada in salita la sua, dove ‘The Voice’ molto raramente si è lamentato nè ha giocato il jolly, l’unico che avrebbe potuto veramente farlo, tirando in ballo a suo pro quello che ormai è un po’ il padre della patria: quel Gianni Casarotto che Thiene l’ha timonata tra mille difficoltà, non ultima una pandemia, cercando di fare ciò che la legge consentiva.

Non secondari i buoni rapporti intrecciati con tanti amministratori della provincia, legami fatti di fiducia personale e di stima reciproca mai troppo sbandierata: un gentleman anche negli abiti a volte un po’ scanzonati che su di lui acquisiscono però armonia. Un po’ quel sentimento che Michelusi si sente in dovere di riportare in una città che più che da una campagna elettorale, sembra uscire da una guerriglia urbana.

A pochi giorni dal termine, che campagna elettorale è stata la sua?

“Per certi versi molto accesa, tante offese più personali che sui temi: onestamente anche tanta improvvisazione. Ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno: tante liste e tanti candidati, la voglia di mettersi in gioco, il sale della democrazia”.

Andiamo al sodo allora. Michelusi viene proclamato sindaco: cosa fa nei primi mesi di mandato?

“Anzitutto non perdo tempo, non ce n’è. Conosco la macchina comunale, conosco come funzionano gli uffici e nella mia agenda c’è già una lista di problematiche da prendere in mano per trovare una soluzione. Poi c’è la partita del PNRR: molte cose sono già in pista, ma dobbiamo vederne altre e raccogliere i risultati di un lungo lavoro e di una progettualità che andrò ad integrare anche sulla scorta di quanto condiviso grazie ai miei concittadini”.

Mi ricorda i punti forti del suo programma? Senza frasi fatte…

“Il programma ha 103 punti, alcuni grossi altri di tipo organizzativo. L’ho sempre detto: la persona al centro: famiglie, giovani, anziani, soggetti fragili. Nessuno resta indietro nella città che voglio: Thiene città dei servizi, servizi che funzionano e che agevolano il cittadino anche nei quartieri. Salvaguardia della salute pubblica: parliamoci chiaro, Bramezza ha lavorato per equiparare i servizi, ma a Bassano qualcuno con le ‘pagelle’ quest’anno ha voluto dare un segnale politico e quello che l’anno scorso andava bene, ora non va più. Su questo noi ci saremo: faremo squadra, nei limiti delle nostre competenze, presentando un piano programmatico condiviso con i sindaci del territorio. Poi c’è la questione aumenti energetici: anche qui ho delle idee per supportare i cittadini e per vagliare soluzioni di approvvigionamento energetico. E a parte il Parco Sud come viatico per un rilancio turistico, il sogno da sindaco: un palazzetto dello sport per tutte le nostre associazioni. Senza dimenticare il centro.”

Quale bilancio può tracciarmi di questi anni da amministratore?

“Quello di un Assessore con nove referati, impegnato per Thiene in tutti i modi possibili. Qualcuno mi rimprovera di essere molto presente oggi, ma chi mi ha conosciuto, può confermare che io corro da molti anni a questa parte cercando di fare il mio meglio: non sono un tuttologo, mi piace scegliere ponderando e condividendo. E ascoltando: dal semplice cittadino al dirigente dei nostri uffici. Un lavoro in team per ottenere il massimo”.

A proposito di trasparenza, sia sincero. Qualche pressione l’ha avuta per la composizione di una squadra di governo se la partita andrà bene?

“Zero. I candidati sanno da quando li ho cercati e scelti che li vorrò con me per la loro professionalità, per il tempo che potranno dedicare alla città e naturalmente tenuto conto del responso che le urne attribuiranno loro”.

E se le cose per lei non andassero bene? In un ballottaggio che vi esclude come vi collochereste?

“I cittadini sono sovrani: a loro la scelta di cosa fare del voto. Io non interferirò”.

Chi è Giampi Michelusi quando calano le luci sul palco?

“Un uomo che se sarà sindaco, continuerà a farsi chiamare Giampi. Mio nonno era un trovatello, mio padre è stato internato: pensi che fino a 10 anni non avevamo il bagno in casa. Questo è un servizio verso una cosa a cui tengo molto: non sarà il ruolo o una fascia, benchè importante, a definirmi umanamente”.

Un ultimo appello a chi dovrebbe votarla?

“Venite a votare, chiunque abbiate in mente. Chi ama Thiene si senta partecipe di questo momento: se poi vorrete darmi fiducia, vedrò di onorarla e fin d’ora vi chiedo aiuto perchè assieme credo che potremo fare molta più strada”.

Marco Zorzi

 

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