“Stupisce, ma fino a un certo punto, la scelta di 4 dei 62 esperti che hanno presentato le dimissioni dal Clep. Sono venuti meno ad un impegno assunto non con la Lega, ci mancherebbe, ma con i cittadini per garantire loro un miglioramento dei diritti civili e sociali. Se non erano in linea con le forti aspirazioni autonomiste dei veneti, hanno fatto bene a fare un passo indietro. L’auspicio resta che il gesto dei dimissionari, molto probabilmente refrattari alla modernizzazione dello Stato, non abbia un risvolto prettamente politico anche se la sinistra, come in Veneto, ha già strumentalizzato il fatto chiedendo al governo di fermare un processo inarrestabile”. Così Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona ed eurodeputato. “Rispondo ad alcuni esponenti del Pd Veneto con le parole più che autorevoli del ministro Roberto Calderoli: ‘Il governo va avanti. Assicuro che il progetto dell’Autonomia differenziata non subirà alcuno stop. Per la prima volta da 22 anni finalmente si risolve il tema cruciale dei Lep che interessa lo Stato, le Regioni, ogni ente locale e soprattutto i cittadini. Porteremo a casa questo risultato di civiltà”. “Lo faremo- conclude Borchia- perché ce l’ha chiesto il popolo Veneto attraverso un referendum democratico e dandoci mandato pieno in Regione e in Parlamento. La sinistra, autonomista in Veneto solo sotto elezioni, se ne faccia una ragione”.
“Dal comitato per definire i Lep, per quanto autorevoli, se ne vanno solo 4 esperti su 62. Si tratta di una polemica montata ad arte per colpire il progetto dell’autonomia ed il Ministro Calderoli. L’agenda politica continua con la stessa velocità verso l’autonomia, traguardo amministrativo più forte di tante polemiche e risibili strumentalizzazioni a cui, tuttavia, siamo abituati. Per noi è una sfida storica di responsabilità, trasparenza e buon governo che porteremo fino in fondo”. Lo dichiara il segretario della Lega in Veneto Alberto Stefani.
Pd: “La Porcata di Calderoli è arrivata al capolinea”
“L’Autonomia Differenziata voluta dalla Lega è al capolinea. Le dimissioni di massa di Amato, Gallo, Pajno e Bassanini provano che nessuno vuole essere complice di una riforma iniqua, sbagliata, che spezza l’Italia”. Così Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci PD, commentando la riforma di Autonomia Differenziata voluta dalla Lega. “Intanto Calderoli tira dritto, dice di voler andare avanti. Ci troverà sempre qui, contrari a questa ‘porcata’ conclude Ricci.
“Almeno per quanto riguarda la Campania stiamo combattendo da anni contro quella ipotesi di AUTONOMIA differenziata. Devo dire che avevo detto con chiarezza a Calderoli all’inizio dell’anno, quando c’eravamo incontrati, che era decisivo impegnare nella definizione dei Lep un organismo neutro, terzo. Si sono dimessi quattro costituzionalisti perché ritengono che non ci siano le condizioni per fare un lavoro oggettivo per quanto riguarda i Lep”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di una conferenza stampa a palazzo Santa Lucia. “Io – ha continuato – ho dato questa mattina un contributo a Calderoli, io credo che dobbiamo rafforzare l’AUTONOMIA regionale, ma credo che dobbiamo rafforzare contemporaneamente l’unità d’Italia. Credo che il lavoro di definizione dei Lep debba andare avanti, non si può fermare. Noi dobbiamo definire una volta per tutte i livelli essenziali delle prestazioni, uguali per tutti i cittadini italiani. Il modo migliore per andare avanti, quindi mi permetto di dare questo suggerimento amichevole a Calderoli, è di impegnare l’ufficio parlamentare di bilancio della camera a definire i Lep. Non è un organismo politico, è un organismo istituzionale. Fra l’altro, uno dei rilievi critici che facevano i quattro costituzionalisti riguardava proprio il dovere di impegnare il parlamento italiano perché definire i Lep è una responsabilità nazionale. Non si può lavorare per singole materie e quindi dare questo incarico all’ufficio parlamentare di bilancio significa fare andare avanti il lavoro ma in maniera assolutamente oggettiva e corretta. Mi auguro che il ministro voglia accogliere questo suggerimento perché – ha concluso De Luca – questo consente di non interrompere il lavoro, ma di arrivare ad una conclusione assolutamente oggettiva e dunque condivisibile da parte di tutti”