La vita politica di Caltrano, paese di circa duemilacinquecento anime, ma uno dei più ‘vivaci’ dell’Alto Vicentino, si arricchisce di una quota rosa molto stimolante. Una di quelle amministratrici destinate a dare un contributo reale al paese, per quel senso di appartenenza alla comunità e quel voler mettersi a disposizione della collettività che va oltre l’ideologia politica. E’ infatti entrata ufficialmente in consiglio comunale Anna Campese, da 57 anni residente a Caltrano, dove arrivò piccolissima con il padre che era il medico condotto del paese. Basta sapere questo di lei per comprendere lo spessore della neo consigliera, che ha già occupato gli scranni dell’opposizione alla prima seduta di consiglio. Quella con cui è stato sugellato il passaggio di consegne tra Christian Sandonà e lei, che dopo le dimissioni dell’ex candidato sindaco leghista, ne ha preso il posto.

Laureata in Scienze Politiche, in Interpretazione e Traduzione,  insegna allo ‘Scotton’ di Breganze. E’ docente di materie giuridiche ed economiche. Basta chiacchierare con lei qualche minuto per rimanere abbagliati dalla capacità di comunicazione e dall’onesta intellettuale che spicca quando parlando del bene del paese non fa cenno a spot propagandistici di quelli che siamo abituati ad ascoltare noi giornalisti quando dobbiamo scrivere di politica. E’ anche una sportiva: ha praticato atletica leggera conquistando attestati di livello nazionale.

Consigliera Campese, è pronta a dare filo da torcere al sindaco Luca Sandonà?

Non è questo lo spirito con il quale entro in consiglio. Tutt’altro. Il mio sarà un mandato conoscitivo e non oppositivo. Anzi, se ci sarà da collaborare per il bene del paese io lo farò, non esiste maggioranza e opposizione quando si tratta di migliorare la vita dei miei concittadini, che in questo momento storico meritano attenzione e dedizione particolare e non sterili contrapposizioni. L’ho detto nel mio discorso di insediamento e lo ribadisco: non sopporto le polemiche inutili e a tutti i costi.

Quanto ha inciso nella sua educazione e nella sua formazione il fatto di avere un padre importante come il suo?

Mio padre Ostilio è morto nel 2017, ha servito il paese di Caltrano per 40 anni ed era uno di quei medici che entrava a fare parte delle famiglie non solo perchè si occupava della loro salute. Diventava per i suoi pazienti un punto di riferimento e questo lo puoi fare solo se oltre ad avere la tua professionalità hai anche doti umane ed empatia.

Come si vive a Caltrano?

E’ un paese dalla posizione strategica e dall’ottimo clima. Abbiamo il casello autostradale e siamo la via d’accesso all’ Altopiano dei Sette Comuni. Per non parlare del patrimonio che rappresentano le nostre malghe.

Si parla del problema dei servizi nei paesi piccoli, in questo senso com’è messo Caltrano?

Non ci possiamo lamentare anche perchè da qualche anno abbiamo un supermercato che non costringe gli anziani a farsi accompagnare nelle città per i beni di prima necessità.

Bene, adesso mi dica cosa non va. Anzi no, mi scusi. Ho formulato male la domanda essendo stata lei chiara sul fatto che non vuole muovere critiche al sindaco Luca Sandonà in questo momento…Cosa le piacerebbe per Caltrano?

Attenzione, non voglio essere fraintesa. Io credo che oggi fare il sindaco non sia così facile. Non ci sono soldi e tra pandemia e la guerra in corso, c’è un’emergenza sociale epocale. Non mi piace contestare a tutti i costi solo perchè sono all’opposizione. Anche perchè non conosco le cose. E’ giusto che io abbia il quadro della situazione. Tornando alla sua domanda, credo che dal punto di vista socio culturale il paese sia una sorta di dormitorio. Mi piacerebbe che in questo senso fosse più dinamico, magari organizzando incontri con autori importanti. Anche dal punto di vista sportivo, mi piacerebbe fossero organizzate marce in notturna. Anche i gemellaggi attualmente sono lettera morta. Io vivo accanto al campo sportivo e lo trovo poco vivace,  viene utilizzato solo per gli allenamenti pomeridiani.

Viabilità e sicurezza come sono?

La prima va sistemata mentre della seconda non possiamo lamentarci. Basta leggere i giornali per constatare che siamo molto più fortunati di molti paesi vicini.

Chi sono i suoi colleghi di opposizione? Ci piacerebbe che intervenissero sulla stampa un pò di più. Poi noi giornalisti siamo accusati di essere di parte, ma se nessuno ci interpella e comunica solo l’amministrazione, noi come facciamo a dare voce al silenzio?

Porterò il suo messaggio ai colleghi Girolamo Zenari ed Ettore Dal Santo. Tra l’altro siamo quasi coetanei, abbiamo frequentato la stessa scuola. Il caso ci ha fatto ritrovare insieme sui banchi del consiglio comunale.

Natalia Bandiera

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia