Una legislatura che lavorerà senza sosta e pancia a terra, consapevole di avere pieno titolo per governare, ma altrettanto consapevole che il ‘sale’ della democrazia è il contraddittorio. E con i debolissimi numeri di un’opposizione che non riesce a sfondare il 20% Zaia promette “Faremo in modo che ci sia un’opposizione, quando l’opposizione non c’è se ne crea una”.
Questione di democrazia, per un governatore moderato e pacato, che però a tutti gli effetti appare come un uomo solo al comando.
Zaia smorza i toni di chi lo vorrebbe mettere su un piedistallo da solo, ma riferendosi agli avversari che tamponano la sconfitta con frasi ad effetto rilancia “Quando si perde bisogna guardare in faccia la realtà”.
Per il Doge del Veneto, il programma è chiaro: una Sanità di cui essere orgogliosi che va potenziata e promossa, la principale infrastruttura italiana da completare e altre da realizzare, ma soprattutto l’autonomia, cavallo di battaglia di Zaia, che a due anni dal referendum adesso dice “voglio l’autonomia”.
Il governatore, che a scrutinio terminato sarà nominato ufficialmente, promette: “Non faremo ordinaria amministrazione, non prepareremo il magazzino per chi verrà dopo di noi. Tra 5 anni io non ci sarò più, le opposizioni possono prepararsi. Ma adesso si lavora sodo e gli obiettivi sono chiari, io non ho ambizioni nazionali né di partito”.
di Redazione Altovicentinonline