Uno schiaffo ai sindaci che ce la mettono tutta. La direttiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che concede ai prefetti il diritto di sostituirsi ai sindaci per combattere il degrado nelle città, suona come un segnale di scontento e non apprezzamento nei confronti di quei primi cittadini che ogni giorno sono in prima linea per le loro città.

Una direttiva che nell’Alto Vicentino non è stata apprezzata, con i sindaci che hanno voluto ricordare al ministro e leader del Carroccio di essere “ancora in attesa di una risposta in merito al Commissariato di Polizia di Stato richiesto lo scorso ottobre da 36 Comuni”.

“Ho l’impressione che Salvini abbia tirato in ballo un nuovo problema popolare visto che quello dei migranti ormai si è risolto – ha spiegato Valter Orsi, sindaco di Schio – Il rapporto con la Prefettura per noi sindaci del territorio è ottimo e sappiamo benissimo che il degrado si combatte con le leggi che penalizzano chi commette i reati. Il ministro dovrebbe occuparsi di questo, di attuare uno strumento che renda attiva la punizione. Salvini ha voluto riempire una pagina di giornale sfruttando l’ennesimo tema popolare, in realtà il suo scopo è distogliere da argomenti più seri, come il rincaro dell’Iva o l’autonomia che non arriva. Se vuole dare risposta concreta alla lotta al degrado nel nostro territorio, ci dia risposta in merito al Commissariato di Polizia”.

La pensa allo stesso modo Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene: “Salvini ha fatto la direttiva e i sindaci non sono nemmeno stati messi per conoscenza. Mi chiedo se è davvero convinto che i prefetti riescano a fare quello che non riescono a fare i sindaci. Se lo fanno, ben venga, ma con le forze dello Stato però, non quelle dei Comuni. Tra l’altro, questa normativa è comunque già presente, per cui questa uscita davvero non si capisce. La giustifico solo in un modo: Salvini vuole prendersi Roma e spodestare Virginia Raggi e ha trovato il modo per farlo direttamente”.

Più dura Paola Lain, sindaco di Malo, che ha commentato: “Altro che autonomia e federalismo, qui stiamo andando in senso del tutto contrario. Noi veneti abbiamo votato per l’autonomia e quindi per uno stato federale, la Lega di Salvini va nella direzione opposta e mira al centralismo dello Stato. Figuriamoci se il Prefetto, che è uno per tutta la provincia, riesce ad intervenire dove non ce l’hanno fatta 116 sindaci – ha concluso – Ritengo che questa norma sia poco applicabile”.

Anna Bianchini

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia